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La richiesta di Santa Cecilia al marito: “Fatti cristiano e vedrai il mio angelo”

SAINT CECILIA
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don Marcello Stanzione - pubblicato il 01/10/20
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Santa Cecilia ha votato la sua verginità al Signore e, tuttavia, ha dovuto sposare Valeriano. La notte che segue le loro nozze, ella fece una confidenza al maritoSanta Cecilia (200-230) è stata una nobile romana convertita al cristianesimo, vergine martire cristiana. Il suo culto è molto popolare poiché Cecilia è la patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti. Viene ricordata il 22 novembre da cattolici e ortodossi.

Il matrimonio con Valeriano

Santa Cecilia ha votato la sua verginità al Signore e, tuttavia, ella ha dovuto sposare Valeriano. La notte che segue le loro nozze, ella gli fa questa confidenza: “Io ho per amico un angelo del Signore, che custodisce il mio corpo con una cura gelosa; rispetta la mia verginità, altrimenti tu ecciterai la sua collera; se tu acconsenti ad amarmi d’un amore casto ed immacolato, tu godrai della sua vista e lo avrai come protettore”.

“Fatti cristiano e vedrai il mio angelo”

Colpito dall’aria ispirata di Cecilia, Valeriano le risponde: “Se tu vuoi che io aggiunga fede alle tue parole, mostrami quest’angelo; se io lo riconosco veramente per un angelo, seguirò il tuo consiglio; ma se tu ami un altro uomo che non sono io, vi trapasserò tutti e due con la mia spada”. “Fatti cristiano, riprende Cecilia, e vedrai il mio angelo”. Valeriano si fa battezzare e, di ritorno, vicino alla sua verginale sposa, egli vede ai suoi fianchi l’angelo del Signore tutto radioso e avente tra le mani due corone miste di gigli e di rose; egli le depone sul fronte di Cecilia e di Valeriano, dicendo loro: “Custodite queste corone conservando il vostro cuore senza macchia, ed il vostro cuore senza sozzura, io ve le ho portate dal paradiso”.

La conversione di Tiburzio

Su questi fatti, il fratello di Valeriano, Tiburzio, ancora pagano, entra nell’appartamento; egli sente un delizioso odore di gigli e di rose; sospetta un mistero che vuole chiarire. “Fatti cristiano, gli dice Valeriano, e l’angelo del Signore ti spiegherà da dove vengono i fiori il cui profumo ti ha colpito”. Tiburzio si fa istruire, riceve il battesimo e, a sua volta, quasi giornalmente, egli gode di apparizioni angeliche. Qualche tempo dopo, i due fratelli sono arrestati e condotti al martirio; san Massimo, loro compagno, vede gli angeli raccogliere le loro anime e portarle in cielo (Act. SS. Apr. Tomo II, p. 204-208).



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