Si trova alla periferia di Roma, e ha una storia poco nota“Micheleion”: così si chiamava la prima basilica dedicata a San Michele arcangelo, fatta costruire dall’imperatore Costantino e situata su una collina alla periferia di Roma, lungo la famosa Via Salaria, al settimo miglio, in quella che oggi è la zona di Castel Giubileo.
Il documento più antico che accredita un culto a San Michele, il Martirologio Geronimiano, del V secolo, attesta l’esistenza di questa basilica, per la quale il Papa ha stabilito la dedicazione il 29 settembre.
Perché l’imperatore fece costruire la basilica su questa collina lontana dalla città? Se ne ignora il motivo; forse veniva usata come meta di pellegrinaggio per chi percorreva la Via Salaria.
Con il tempo, le guerre, i saccheggi e le catastrofi naturali, la basilica si perse quasi completamente, rimanendo sepolta come molte strutture architettoniche di epoca romana.
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Nel 1996, durante la ristrutturazione di un edificio di proprietà delle Clarisse situato in quella zona, è venuto alla luce questo gioiello architettonico e di fede di grande importanza per la Chiesa.
Grazie alle informazioni di alcune fonti storiche ci viene rivelata l’antichità del culto e della devozione nei confronti dell’arcangelo “guerriero di Dio”: a parte il già menzionato Martirologio Geronimiano, si possono trovare informazioni anche nel Liber Pontificalis, in cui si dice che Papa Simmaco “ampliò la basilica dell’arcangelo Michele, costruì un tratto di scale e la dotò di acqua”.
Nel VII secolo, l’itinerario De Locis Sanctis Martyrum fa riferimento alla Via Salaria, e attesta che la “chiesa di San Michele” si trova al settimo miglio di quel cammino, inserendola nella lista delle chiese più visitate dai pellegrini.
Un’altra menzione alla basilica della Via Salaria si ritrova nel Sacramentum Leoniano, risalente alla metà del VI secolo.
Purtroppo non possiamo mostrare immagini di una basilica come quelle attuali o quelle antiche che resistono al passare del tempo. In questo caso è importante semplicemente l’attestazione della grande devozione e del culto nei confronti di San Michele già dai primi tempi del cristianesimo.
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Anche se l’angelo non è apparso come al santuario del Gargano o vicino al Vaticano a Roma, per menzionare solo alcune apparizioni in Italia, la testimonianza sia storica che archeologica aumenta sicuramente la nostra fede nel “principe della milizia celeste”.