Le storie dell’epoca medievale hanno trovato un significato spirituale nei collegamenti tra la caduta dell’uomo e lo strumento della redenzioneForse non molti affrontano oggi l’argomento, ma in vari momenti della storia del cristianesimo la gente ha cercato di spiegare l’origine della croce di Cristo. Alcune delle leggende che sono nate sono di fantasia, e spesso hanno un significato spirituale collegato alla storia della salvezza.
Nel 1910 James Charles Wall, un ecclesiologo britannico, raccolse alcune di queste leggende nel suo libro Relics Of The Passion.
“Quando il mondo ha risuonato per la notizia che era stata scoperta la Santa Croce e tutti chiedevano dettagli, in base al lavorio di ogni mente, sono sorte queste domande: di che legno era fatta? Dov’era cresciuta? In quale località era spuntata quella pianta?”, scrisse Wall.
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Una delle leggende più curiose effettua un collegamento diretto tra la Caduta dell’Uomo e la Passione, mediante la quale Cristo ha pagato per il peccato di Adamo. Set, uno dei figli di Adamo ed Eva, cercò sollievo per Adamo quando questi era malato. Vedendosi rifiutata la richiesta di qualche goccia d’olio dell’Albero della Vita, si vide dare invece un ramo di quell’albero. Alla morte di Adamo, Set piantò il ramo sulla sua tomba, e crebbe un albero dal quale, secoli dopo, sarebbe stata tratta la parte verticale della croce.
“La parte traversa era di cipresso, il pezzo per poggiare i piedi di palma e l’iscrizione di ulivo”, riferisce Wall.
Un’altra versione della stessa leggenda, però, spiega che San Michele Arcangelo, che rifiutò di dare a Set l’olio dell’albero, gli diede tre semi dell’Albero della Conoscenza (quello di cui Adamo ed Eva mangiarono illecitamente) perché venisse posto sotto la lingua di Adamo quando fosse stato sepolto. Il messaggero divino promise che da quei semi sarebbe cresciuto un albero che avrebbe portato frutti per i quali Adamo sarebbe stato salvato e avrebbe vissuto di nuovo.
“Dai tre semi derivò una trinità di alberi di tre tipi diversi di legno – cedro, cipresso e pino -, pur se uniti in un unico tronco”, scrive Wall. “Da questo albero Mosè tagliò il suo bastone. Venne trapiantato da Davide ai margini di una piscina vicino a Gerusalemme, e sotto i suoi rami egli compose i suoi salmi”.
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Salomone lo fece tagliare per formare una colonna nel suo tempio, ma essendo troppo basso venne rifiutato e gettato in un fiume per fungere da ponte. La regina di Saba, quando fece visita a Salomone, rifiutò di passare su quel tronco, dichiarando che un giorno avrebbe provocato la distruzione degli Ebrei. Il re ordinò che venisse rimosso e bruciato, cosa che venne fatta vicino alla piscina di Bethesda, e in quel momento le virtù del legno vennero immediatamente comunicate alle acque. Dopo la condanna di Cristo, venne ritrovato a fluttuare sulla superficie della piscina, e gli Ebrei lo presero come asse principale della Croce.
C’è una lunga tradizione per la quale la croce sarebbe stata fatta di legni diversi – in genere tre, in onore della Trinità, ma a volte anche di più. “Un’antica leggenda dice che la Croce era fatta di ‘Palma della Vittoria’, ‘Cedro dell’Incorruttibilità’ e ‘Ulivo per l’Unzione Reale e Sacerdotale’. In un versetto latino ci viene detto:
‘I piedi della Croce sono di Cedro, la Palma tiene le mani, l’alto Cipresso il corpo, l’Ulivo è inscritto nella gioia’”.
La questione relativa all’origine della croce ha anche dato vita a tradizioni che hanno portato alla costruzione di strutture ecclesiastiche per commemorare il punto o i punti presunti interessati. “A ovest di Gerusalemme c’è una bella chiesa in cui è cresciuto l’albero della Croce”, diceva Sir John Mandeville verso il 1360.
“Henry Maundrell (1665-1701), nella sua descrizione di un convento greco che visitò a circa mezz’ora di distanza da Gerusalemme, dice: ‘L’elemento più degno di nota nel convento è il motivo del suo nome e della sua fondazione. È perché lì c’è la terra che ha nutrito la radice, che ha dato vita all’albero, che ha dato il legno che ha costituito la Croce. Sotto l’altar maggiore si mostra un foro nel terreno in cui si trovava il ceppo dell’albero’”.
Wall lo identifica come il monastero greco-ortodosso della Santa Croce, a pochi chilometri a ovest di Gerusalemme, fondato non molto tempo dopo la scoperta della Croce da parte di Sant’Elena.