Monsignor Georg Gäenswein e le giornate di Ratzinger che oggi ha 93 anni e sta ancora combattendo con una infezione al viso«Il Papa emerito Benedetto XVI pensa alla morte e si prepara alla morte». È chiaro che un uomo di 93 anni «pensi a questo». E’ trascorso qualche anno da quando Monsignor Georg Gäenswein parlava in questi termini di Joseph Ratzinger.
Il Papa si era ritirato nel 2013 a vita privata e le sue condizioni di salute erano ancora buone. Gaenswin, suo Segretario particolare, lo raccontava al programma “La strada dei miracoli” (Rete4, 14 aprile 2015). «Ne abbiamo parlato diverse volte il Papa ed io – proseguiva monsignor Georg – nonostante lui sia una persona molto discreta e riservata. La sua è un’arte cristiana…perché prepararsi alla morte vuol dire prepararsi all’incontro con Dio e questo è un incontro decisivo».
I libri che preferisce leggere
Sempre in quei giorni, in un’intervista a La Repubblica (16 aprile 2015) monsignor Georg descriveva le giornate tranquille di Ratzinger.
«Ama i teologi, ma anche le biografie. A volte si concede letture su tematiche inerenti fede e ragione, ma anche Balthasar in relazione con Rahner, De Lubac, insomma i teologi che conobbe al tempo del Concilio. Ci sono anche libri di storia che gli piacciono. Nel Monastero ha la grande libreria che aveva prima nell’appartamento in piazza della Città Leonina e poi nel palazzo apostolico. I libri sono tutti nella medesima posizione di un tempo».
Benedetto “minuto per minuto”
Le sue giornate, ricordava il Segretario, iniziano alle 7.45 con la messa nella cappella. «Di solito io concelebro, se non posso chiamo un sacerdote amico. Ci sono sempre anche le Memores che abitano nel Monastero e ci aiutano nelle faccende di casa come già nel palazzo apostolico. La messa, come la preghiera successiva, si svolge lentamente».
Papa Benedetto è «molto ordinato e metodico». Dopo il breviario fa colazione. Quindi si dedica alla corrispondenza privata «che è addirittura cresciuta negli ultimi tempi, allo studio». Tre o quattro volte alla settimana, a fine mattinata, riceve ospiti.
La passeggiata dopo pranzo
Alle 13.30 c’è il pranzo, spiegava ancora il Segretario particolare nel 2015, «e dopo fa alcuni giri a piedi sul piccolo terrazzo del Monastero. Poi riposa e il pomeriggio alle 16.15, quando il tempo lo consente fa una passeggiata pregando il rosario nei giardini. Dal Monastero va alla grotta di Lourdes, quindi verso la Torre di san Giovanni, e poi di nuovo indietro».
«Fatica un po’ a camminare – evidenziava, infine, monsignor Georg – perché, come ripete lui stesso, le gambe non sono più quelle di una volta. Si aiuta con un deambulatore, lo preferisce a un bastone. Si sente più sicuro e più stabile. Dopo la passeggiata studia ancora e legge. Alle 19.30 cena, quindi guarda il Tg1, e dopo si ritira in cappella per la compieta».
Dopo cinque anni sono cambiate molte cose
Da allora sono trascorsi cinque anni e sono cambiate molte cose. Ratzinger, finchè ha potuto, ha provato a mantenere queste abitudini, ma l’età e il peggioramento della sua salute, pesano sempre più. Dal deambulatore ormai si muove solo in carrozzella, e la giornata è scandita dalla preghiera, senza troppi spostamenti. Nelle ultime settimane è anche affetto da una infezione al viso, che lo sta debilitando e procurando molto fastidio. Ma stando alle ultime dichiarazioni di monsignor Georg, «non corre pericolo di vita».
Soffre in silenzio il Papa emerito. L’incontro con Dio non gli fa paura, ed è pronto ad accoglierlo con serenità, come ricordava il segretario. Sono passati cinque anni e questa certezza non è stata mai scalfita.
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