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“Finalmente potrò confessarmi!” 38 domande per fare meglio l’esame di coscienza

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Catholic Link - pubblicato il 06/07/20
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di padre Juan Carlos Vásconez

Quando ci manca la Confessione! All’inizio della quarantena, di fronte alla difficoltà ad andare in chiesa, Papa Francesco ci ha esortati dicendo:

“Se tu non trovi un sacerdote per confessarti, parla con Dio, è tuo padre, e digli la verità: ‘Signore ho combinato questo, questo, questo… Scusami’, e chiedigli perdono con tutto il cuore, con l’Atto di dolore e promettigli: ‘Dopo mi confesserò, ma perdonami adesso’. E subito tornerai alla grazia di Dio”.

Per molti è arrivato il momento di mantenere la promessa di andare da un sacerdote.

5 passi per fare una buona Confessione

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Per fare una buona Confessione, bisogna seguire i cinque passi che abbiamo imparato nel Catechismo e che continuano ad essere attualissimi. Iniziamo dall’esame di coscienza, proseguendo con il pentimento e il proposito di emendamento, la Confessione segreta e auricolare dei peccati al sacerdote e infine la soddisfazione o compimento della penitenza imposta.

Questo ci porterà a lodare Dio attraverso una vita rinnovata. Dopo che è passato molto tempo senza che potessimo ricorrere a un sacerdote, ora che ormai si può, preparare la Confessione può costare di più. Per questo, vi offro alcune idee per preparare bene questo sacramento.

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La confessione delle colpe nasce dalla vera conoscenza di se stessi davanti a Dio, frutto dell’esame di coscienza e della contrizione per i propri peccati. È molto più di uno sfogo umano. Come diceva San Josemaría, “la Confessione sacramentale non è un dialogo umano, ma un colloquio divino”.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che nella Confessione “è necessario che i penitenti enumerino nella Confessione tutti i peccati mortali, di cui hanno consapevolezza dopo un diligente esame di coscienza, anche se si tratta dei peccati più nascosti e commessi soltanto contro i due ultimi comandamenti del Decalogo, perché spesso feriscono più gravemente l’anima e si rivelano più pericolosi di quelli chiaramente commessi” (n. 1456).

Ecco alcune delle domande suggerite da Papa Francesco, con qualche modifica per adattarle alla nostra situazione. Pronunciamo prima questa breve preghiera per compiere il nostro esame di coscienza:

“Dio mio, donami luce per ricordare i peccati che ho commesso e grazia per pentirmene bene e correggermi. Vergine Santissima, San Giuseppe, mio angelo custode, aiutatemi”.


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Domande in relazione a Dio

  1. Mi rivolgo a Dio solo in caso di necessità?
  2. Mi lamento con Dio perché non mi aiuta o sembra non far caso alle mie preghiere o non concedermi quello che ritengo sia necessario?
  3. Prego per la fine di questa pandemia?
  4. Incolpo Dio per le cose che mi succedono?
  5. Mi sono vergognato di manifestarmi come cattolico?
  6. Cosa faccio per crescere spiritualmente, come lo faccio, e quando?
  7. Mi ribello contro i disegni di Dio?
  8. Pretendo che Egli faccia la mia volontà?
  9. Ho la tendenza a confidare più in me stesso che nella grazia?
  10. Ho criticato la Chiesa o il Papa?
  11. In quest’epoca di pandemia, ho ricordato peccati che non ho confessato?

Domande in relazione al prossimo

  1. Ho parlato male del mio prossimo?
  2. Sono stato servizievole in casa durante l’isolamento?
  3. So perdonare, sono comprensivo, aiuto il mio prossimo?
  4. Ho giudicato senza pietà sia a livello di pensiero che con le parole?
  5. Ho pensato male degli altri?
  6. Ho lasciato che mi vincesse l’ira, ho agito con collera?
  7. Mi vergogno dei miei fratelli, mi preoccupo dei poveri e dei malati?
  8. Ho fatto sentire male altre persone, chi abita con me?
  9. Esorto altri a compiere il male?
  10. Osservo la morale coniugale e familiare insegnata dal Vangelo?
  11. Come compio la mia responsabilità nell’educazione dei miei figli?
  12. Onoro i miei genitori, osservo le misure di sicurezza perché non si contagino?
  13. Ho criticato i miei genitori?
  14. Rispetto l’ambiente?
  15. Non mi sono preoccupato della sofferenza altrui?
  16. Sono stato gentile durante l’isolamento con i miei familiari – coniuge, figli? Ho gridato con loro?
  17. Sono stato intollerante nei confronti delle idee altrui?
  18. Ho pregato per i malati e i defunti a causa della pandemia?
  19. Mi sono preoccupato del fatto che i miei parenti e i miei amici fossero in buona salute?
  20. Ho perso la pazienza per l’isolamento?

Domande in relazione a noi stessi

  1. Ho sprecato il tempo con telefono, televisione, Internet, reti sociali?
  2. Ho mangiato, bevuto, fumato in modo eccessivo?
  3. Mi preoccupo abbastanza della mia salute fisica?
  4. Come utilizzo il mio tempo?
  5. Sono stato pigro?
  6. Mi piace essere servito?
  7. Amo e coltivo la purezza del cuore, dei pensieri, delle azioni?

Accostatevi al sacramento della Confessione. Ricordate di prendere le dovute precauzioni, come usare la mascherina e portare con voi il gel antibatterico. Se nel vostro Paese o nella vostra città non potete andare in chiesa e men che meno confessarvi, custodite queste domande per quando arriverà il momento di riconciliarvi con Dio.

Condividetele con amici e familiari ed esortateli a confessarsi dopo questo lungo periodo in casa. Ricordate la bella sensazione di pace con cui uscite dal confessionale? Coraggio, siete vicini al provarla di nuovo!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.