Dietro la telefonata, in cui ha chiamato “eroi” i sanitari impegnati contro il covid, c’è una lettera di Irene, un’infermiera di buon cuore, e la storia commovente di un matrimonio “rimandato”
In risposta a una lettera inviatagli da un’infermiera, papa Francesco ha telefonato il 22 giugno al Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 1 di Pesaro per ringraziare e benedire gli operatori che hanno affrontato l’emergenza Covid.
Lo rivela su Facebook il sindaco Matteo Ricci. «Il Pontefice – riferisce Ricci – ha detto: ‘Siete degli eroi perché non vi siete nascosti sotto il letto e siete andati a lottare’. Grazie papa Francesco per questo grande riconoscimento e per la vicinanza al nostro territorio» (Ansa, 22 giugno).
Il matrimonio “saltato”
A ricevere la telefonata è stata è Irene M., una giovane operatrice sanitaria del dipartimento di prevenzione dell’Aerea Vasta 1.
La provincia di Pesaro e Urbino è stato il focolaio di covid più grande di tutto il Centro Italia. Nelle scorse settimane Irene aveva inviato una lettera al Pontefice chiedendogli la preghiera per una coppia di trentenni affetta da Covid-19. I due si sarebbero dovuti sposare in questo mese di giugno, ma a fine aprile lui era talmente grave da dover essere intubato.
La preghiera di Irene
«Nel mio lavoro – spiega Irene – mi occupo dell’indagine epidemiologica e avevo ricevuto una mail da questa coppia che non conoscevo ma che ho subito sentito vicina, e così ho chiesto al dottor Paolo Marchionni, dell’associazione Scienza&Vita, se poteva far arrivare la mia richiesta di aiuto al Papa».
Il supporto dei sacerdoti anziani
La missiva parte verso Santa Marta mentre Irene continua la sua personale preghiera coinvolgendo anche alcuni preti di Pesaro.
«Infatti sempre per lavoro – prosegue – stavo seguendo il ‘contact tracing’ dei sacerdoti anziani della Casa del Clero e così ho subito approfittato per chiedere anche il loro sostegno».
“Mi sento solo una piccola operaia”
Oggi il futuro sposo è ancora in ospedale ma il quadro clinico è in deciso miglioramento. Francesco ha promesso che li chiamerà personalmente appena sarà possibile.
«Il Papa mi ha detto che noi tutti sanitari siamo eroi – conclude l’infermiera – ma io mi sento solo una piccola ape operaia. Per questo mi sono permessa di chiedergli di pregare anche per scongiurare una seconda ondata del virus» (Avvenire, 22 giugno).
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