Un cardinale suo amico ha riassunto dicendo: “Sapeva che quelle donazioni non avrebbero rispettato la dignità dei poveri”Nel 2016, quando Santa Madre Teresa di Calcutta doveva ancora essere canonizzata, è stata diffusa una bella dichiarazione del cardinale italiano Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano e grande amico della fondatrice delle Missionarie della Carità.
Uno dei casi riferiti dal cardinale si è verificato durante una visita di Madre Teresa, nel 1988, alla località di Porto Santo Stefano, dove Comastri era all’epoca parroco.
In occasione di quella visita, un ricco industriale aveva espresso l’intenzione di donare a Madre Teresa la sua villa per accogliere i malati di Aids. Aveva perfino le chiavi in mano per consegnarle alla religiosa.
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Comastri trasmise la proposta a Madre Teresa, che prontamente rispose:
“Devo pregare, devo pensarci: non so se è cosa buona portare i malati di AIDS in un luogo di grande turismo. E se fossero rifiutati? Soffrirebbero due volte!”.
Comastri avrebbe poi commentato dicendo:
“A tutti noi, uomini di poca fede, sembrava che Madre Teresa stesse per perdere una bella e rara occasione. Un distinto signore, che aveva assistito al dialogo, si sentì in dovere di consigliare: ‘Madre, intanto prenda la chiave e poi si vedrà…’”.
“Madre Teresa, senza alcuna esitazione e forse sentendosi ferita in ciò che aveva di più caro e di più prezioso, chiuse il discorso dicendo: ‘No, signore! Perché ciò che non mi serve, mi pesa!’”.
La Missionaria della Carità arrivò a rifiutare grandi donazioni in varie occasioni. Il cardinal Comastri ha riassunto il motivo con queste parole:
“Nello svolgimento della sua opera, Madre Teresa di Calcutta non ha esitato a rifiutare donazioni importanti perché sapeva che non avrebbero rispettato la dignità dei poveri”.