Nel 146esimo anniversario della sua nascita ricordiamo lo scrittore inglese con alcune sue fulminanti intuizioni sulla meraviglia di esserci: “La vita è la cosa di gran lunga più stupefacente di qualsiasi gioia o sofferenza che può capitarci durante la vita!”G. K. Chesterton nacque il 29 maggio 1874 e si può dire che passò il resto della sua vita di scrittore a dimostrare in mille forme serie, frizzanti e paradossali quanto fosse importante celebrare il proprio compleanno. Non è una cosa da poco. Ci vuole una grande semplicità e onestà nell’accostarsi a quella meraviglia originaria per cui ciascuno di noi è stato sottratto al nulla: ci sei. Per alcuni uomini conquistare questo stupore radicale richiede l’impegno di una vita intera, scrollandosi di dosso il peso dello scetticismo cupo che ci circonda. Gli fu chiaro che l’unica cosa che permette all’uomo di essere davvero se stesso è riconoscersi figlio di Dio, un legame filiale che non toglie alla vita le fatiche e il dolore, ma la riempie di quell’energia grazie a cui tutto può essere affrontato con fiducia e coraggio: la gratitudine.
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Per chi non abbia troppa familiarità con questo robusto e simpatico autore inglese, ecco una carta d’identità umana che lo rappresenta e in cui ci sentiamo pienamente rappresentati. Eccovi, insomma, un assaggio del suo gustoso e ricco pensiero.
Un bambino è un miracolo
Un bambino è di per sé segno e sacramento di libertà personale. È un nuovo libero arbitrio che si aggiunge alle libere volontà del mondo; è qualcosa che i suoi genitori hanno liberamente scelto di generare e che liberamente concordano di proteggere. Essi riescono ad avvertire che qualunque godimento il bambino dia loro (e spesso è considerevole) viene veramente da lui e da loro stessi, e da nessun altro. Egli è nato senza l’intervento di padroni o signori. È una creazione e un contributo; è il loro contributo creativo alla creazione. È anche qualcosa di più bello, meraviglioso, piacevole e sorprendente di tutte le storie stantie o i trillanti ritmi di jazz che se ne escono dalle macchine. Quando gli uomini non avvertono più tutto questo, hanno perduto la capacità di apprezzare le cose fondamentali e perciò qualunque senso delle proporzioni riguardo al mondo. Quelli che preferiscono piaceri meccanici a un tale miracolo sono fiaccati e schiavi. Preferiscono la feccia della vita alle sue stesse fonti. Preferiscono le cosucce contorte, false, artificiali, monotone e logore della nostra morente civiltà capitalista alla realtà che rappresenta l’unica via di ringiovanimento per l’intera civiltà. Loro sono abbrancati alle catene della loro antica schiavitù. Il bambino è pronto per il nuovo mondo. (da The Well and the Shallows)
Vi svelo un segreto
Voglio dirvi qualcosa che è la più difficile da esprimere a parole, qualcosa che è più privato della vita privata. È il fatto che siamo vivi, e che la vita è la cosa di gran lunga più stupefacente di qualsiasi gioia o sofferenza che può capitarci durante la vita. (da Radio Chesterton)
Terra!
Dovremmo sempre cercare di meravigliarci per la cosa permanente, non per la mera eccezione. Dovremmo essere sorpresi dal sole, e non dall’eclissi. Dovremmo meravigliarci meno per il terremoto, e più per la terra. (da Illustrated London News 21 ottobre 1905)
Piccoli (ma grandi)
Felice è colui che ama ancora ciò che amava all’asilo: non è stato spezzato in due dal tempo; non sono due uomini, ma uno solo, ed ha salvato non solo la sua anima ma la sua vita. (da Illustrated London News 26 Settembre 1908)
La chiave dell'umiltà
Bisogna proclamare risolutamente che per entrare nel mondo delle meraviglie non c’è altra porta che quella bassa dell’umiltà, attraverso l’arco della quale la terra risplende come il paese delle fate. (da The Speaker, 23 marzo 1901)
Ciò di cui soffriamo oggigiorno è di una umiltà fuori posto. La modestia si è spostata dall’organo dell’ambizione a quello della convinzione, dove non è stata mai concepita di essere. Un uomo ha diritto di dubitare di sé stesso, non della verità; questa proposizione è stata esattamente rovesciata. Oggigiorno ognuno crede esattamente in quella parte dell’uomo in cui dovrebbe non credere: sé stesso, e dubita esattamente in quella parte in cui non dovrebbe dubitare: la ragione divina. (da Ortodossia)
Ripetere l'essenziale
Un uomo sano sente con una certezza basilare che il suo Creatore è al di sopra di tutti i prìncipi e i politici, che il suo matrimonio è più sacro dei contratti sociali occasionali, che i suoi figli sono suoi e che la sua proprietà non è una finzione giuridica ma una necessità viva. Questi sono princìpi assai elementari e perciò eterni; ma è bene ogni tanto ripeterli chiaramente come un credo; perché, anche se novantamila giornali ripetono che i credi hanno diviso gli uomini, rimane vero che nulla tranne un credo può unirli. (da The Infallible State, G.K.’s Weekly, 31 agosto 1929)
Il vero segreto della giovinezza
Quando la gente chiede a me, o a qualsiasi altro: “Perché vi siete unito alla Chiesa di Roma?”, la prima risposta essenziale, anche se in parte incompleta, è: “Per liberarmi dai miei peccati”. Poiché non v’è nessun altro sistema religioso che dichiari veramente di liberare la gente dai peccati. Ciò trova la sua conferma nella logica, spaventosa per molti, con la quale la Chiesa trae la conclusione che il peccato confessato, e pianto adeguatamente, viene di fatto abolito, e che il peccatore comincia veramente di nuovo, come se non avesse mai peccato. […] Orbene, quando un cattolico ritorna dalla confessione entra veramente, per definizione, nell’alba del suo stesso inizio, e guarda con occhi nuovi attraverso il mondo, ad un Crystal Palace che è veramente di cristallo. Egli sa che in quell’angolo oscuro, e in quel breve rito, Dio lo ha veramente rifatto a Sua immagine. Egli è ora un nuovo esperimento del Creatore. È un esperimento nuovo tanto quanto lo era a soli cinque anni. Egli sta, come dissi, nella luce bianca dell’inizio, pieno di dignità, della vita di un uomo. Le accumulazioni di tempo non possono più spaventare. Può essere grigio e gottoso, ma è vecchio soltanto di cinque minuti. (da Autobiografia)
(Le citazioni sono tratte da G.K. Chesterton, Summa Chestertheologica, 384 pagine – 20 €, libro distribuito dal Centro Missionario Francescano, per richiederlo: laperlapreziosa@libero.it )