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Scoprite la “Drive Confession” di Limoges

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Timothée Dhellemmes - pubblicato il 28/04/20
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Comparsa all’inizio della quarantena negli Stati Uniti, la “Drive Confession” si è diffuso in Europa e anche in Francia. Il principio? Per permettere ai fedeli di ricevere il sacramento della riconciliazione rispettando le norme sanitarie, dei sacerdoti danno l’assoluzione da un parcheggio o da un’automobile.

Fa un po’ sorridere, se volete, ma in tempo di confino la prassi si rivela sempre più popolare. Dopo gli Stati Uniti, il Messico e la Polonia, la Drive Confession sbarca in Francia. Sabato 25 aprile a Limoges padre David de Lestapis, parroco della parrocchia San Giovanni Paolo II e il suo vicario padre Vincent Poitau hanno ascoltato le confessioni di una decina di fedeli… nel parcheggio parrocchiale.



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Installati sotto una tenda montata appositamente per l’occasione come un confessionale smontabile, hanno visto diverse persone sfilare in automobile davanti a loro. Per due ore hanno ascoltato e dato assoluzioni rispettando le norme sanitarie. «Essendo membri della società di Jean-Marie Vianney, crediamo moltissimo nel sacramento del Perdono», dichiara padre David de Lestapis ad Aleteia.

Oggi la gente ha bisogno di riscoprirlo: si vede bene che la misericordia passa dal sacramento della confessione, e che in esso accadono davvero cose stupende.

Per i fedeli, la pratica si rivela estremamente semplice: sostano a motore spento davanti ai gabbiotti predisposti alla bisogna e confessano i loro peccati al prete – in presenza ma a distanza – senza muoversi dall’abitacolo.

Una prima riuscita

Papa Francesco ha spiegato che il perdono poteva passare altrimenti, in questo periodo di crisi, ma questo non rende caduco il sacramento della Riconciliazione laddove esso può essere amministrato.

Così commenta padre David de Lestapis. Quasi stupito dal riscontro che la proposta può suscitare, egli si rallegra di aver trovato un modo per toccare il cuore dei fedeli:

Penso che sia necessario essere innovativi, e i cattolici in Francia hanno mostrato di saperlo fare. O ci si chiude in casa e ci si dice che non si può fare niente oppure ci si spreme un po’ le meningi e si sta comunque attenti a restare nei ranghi.

Dopo una prima riuscita dell’esperimento, non c’è ragione di fermarsi: appuntamento sabato prossimo, dalle dieci a mezzogiorno, nel parcheggio parrocchiale.


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[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]