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Le testimonianze sulla presenza degli angeli nei racconti della Resurrezione

JESUS IN THE GARDEN
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don Marcello Stanzione - pubblicato il 15/04/20
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Alla Resurrezione è legata anche la scelta di dedicare un giorno agli spiriti celesti: una scelta contesa tra il “lunedì” e il “martedì”

Nei racconti della Resurrezione vediamo una massiccia presenza di figure angeliche che rotolano via pietre dal sepolcro, vigilano sulla tomba vuota, tranquillizzano e preparano gli apostoli ed i discepoli alla fortissima emozione di vederlo di nuovo vivo.

La versione di Marco

Nel Vangelo di Marco, l’Angelo della Resurrezione viene descritto come “un giovane seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca” egli si trova all’interno del Sepolcro e alle donne che erano venute per ungere il corpo di Gesù dà un messaggio sconvolgente: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che Egli vi precede in Galilea, là lo vedrete, come vi ha detto” (Mc. 16,6-7).

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Philippe Lissac/GODONG

La versione di Matteo

Nel Vangelo di Matteo, l’apparizione dell’Angelo della Resurrezione è così riportata: “Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un Angelo del Signore, sceso dal cielo, sì accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne: ‘Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: è risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea, là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto. Abbandonate in fretta il Sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli” (Mt. 28,2-8).

La versione di Luca

Nel Vangelo di Luca, le pie Donne giungono presso il Sepolcro di mattino, assai presto. Esse trovano una Tomba aperta: non c’è nessuno e vedono due Spiriti celesti in vesti luminose. Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, gli Angeli dissero loro: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’Uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e resuscitasse il terzo giorno “. Ed esse sì ricordarono delle sue parole”. (Lc. 24, 5-8).

La teologa: “Colpiti dall’esperienza”

La teologa americana Megan Mckenna rileva che, nei racconti evangelici della Resurrezione, tutti quelli che vedono gli Angeli, sono fortemente colpiti dall’esperienza, strappati dalle loro emozioni e relazioni personali, per approdare a una realtà che appartiene all’intera comunità. Essi sono mandati agli altri, così come vengono mandati gli Angeli, per interpellare, per annunciare, per dichiarare un nuovo ordine esistenziale, per espandere i confini della fede, della speranza e dell’amore.

Questi spiriti celesti spingono ad una totale conversione, cioè rendono più agevole il passaggio tra una forma di vita e un’altra, messa in moto dalla Resurrezione. Questi Angeli della Resurrezione sono intermediari e trascinano una comunità, in via di dispersione, in un nuovo luogo in cui Gesù possa apparire loro per mandarli nel mondo così come Egli era stato mandato nel mondo dal Padre.

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Resurrección de Cristo y las mujeres en la tumba, Fra Angélico (1440-1442, convento di San Marcos, Florencia).

Quell’annuncio che si ripete

Per la prima volta sono pronunciate queste parole: “Egli è risuscitato”. Gli evangelisti ci dicono che queste parole sono state pronunciate dagli Angeli.

Dopo questo primo annuncio, si comincia a ripetere : “Il Signore è risuscitato e si è rivelato a Pietro, a Simone”, ma il primo annuncio richiedeva una intelligenza superiore all’intelligenza umana. Così la festa dell’Angelo, almeno io la intendo così, viene a completare l’Ottava pasquale.

Il giorno degli angeli

Nella sana sensibilità devozionale cattolica ogni giorno della settimana è dedicata a qualche pia pratica religiosa, ad esempio il venerdì è dedicato alla memoria della morte di Cristo e si pratica la Via Crucis, il mercoledì è consacrato a San Giuseppe ed il sabato alla Madonna.

Già dal XV secolo, il giorno della settimana, consacrato agli Angeli, è il lunedì. La Pratica non sembra, comunque, ancora universalizzata: così Jean Gerson (1363-1429) raccomanda di consacrare, agli Angeli, qualsiasi giorno della settimana (“ … Statuesque in vico uno beatos Angelos, in alio prophetas … “).

Se si scorrono i Sacramentari dei secoli anteriori, si constata che la Messa votiva degli Angeli (“Missa ad suffragia Angelorum ; Missa pro suffragia Angelorum”) si leggeva quasi tutti i giorni della settimana.

Una sola volta di venerdì

Si può dire che, già dal IX secolo, si riservava, agli Angeli, un giorno che succedeva a quello che era consacrato alla Santissima Trinità. In effetti, quando la Messa votiva degli Angeli si celebra il lunedì, la domenica è consacrata alla Santissima Trinità ; se la si dice il martedì, il lunedì è consacrato al Verbo (alla Saggezza) “ad petendam sapientiam” (Messale di Bayeux, XII sec., 1^ metà), solo per citare alcuni esempi.

Non abbiamo incontrato che un solo Sacramentario, in cui gli Angeli sono menzionati il venerdì, ma associati ai Santi (Sacrament. di Cambrai, 2^ metà IX sec.).

La Trinità e gli Angeli

A poco a poco, la sola domenica fu consacrata alla Santissima Trinità: da allora, il lunedì fu riservato agli Angeli. Questa pratica, l’abbiamo visto, si volgarizzò all’inizio del XV secolo. Forse gli scritti di Jean de Vos hanno contribuito a stabilizzare questa pratica tra i religiosi. I Padri della Compagnia di Gesù la fecero accettare da quasi tutto il popolo cristiano.

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Première station : Jésus est ressuscité des morts "Vous, soyez sans crainte ! Je sais que vous cherchez Jésus le Crucifié. Il n’est pas ici, car il est ressuscité, comme il l’avait dit." (Mt 28, 5b-6a)

Perché è meglio il lunedì

Anche se ancora oggi diversi cattolici devoti agli angeli preferiscono il martedì come giorno settimanale da dedicare agli angeli anche perché essi affermano che il vecchio messale di san Pio V indicava in quel giorno il ricordo degli spiriti celesti, ed anche il Fondatore dell’Opus Dei San Escrivà preferiva tale giorno; forse è meglio il lunedì sia per motivi ecumenici in quanto i cristiani ortodossi nel loro ciclo settimanale di devozioni hanno messo gli angeli in questo giorno subito dopo la domenica, sia anche perché il giorno dopo la Pasqua di Resurrezione è il Lunedì dell’Angelo in cui si ricorda il ruolo degli angeli nell’annuncio della resurrezione alle pie donne che erano accorse al sepolcro per piangere il loro maestro.



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