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La devozione di Don Giustino Russolillo all’angelo custode di San Pietro: “Scioglie le catene”

DON GIUSTINO RUSSOLILLO
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don Marcello Stanzione - pubblicato il 12/04/20
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Il sacerdote, fondatore di due congregazioni, ha insegnato a sacerdoti e suore l’importanza di ascoltare il proprio spirito celeste

Don Giustino Maria Russolillo nacque a Pianura ( Napoli ) il 18 gennaio 1891, e vi morì santamente il 2 agosto 1955. E’stato beatificato il 7 maggio 2011 da papa Benedetto XVI. Chiamato da Dio a portare le anime alla Divina Unione alla ricerca e cultura delle sacre vocazioni, si preparò a questo grande ministero con lo studio profondo, l’esercizio delle virtù e l’apostolato catechistico. Fu molto devoto agli angeli custodi, in particolare a quello di San Pietro.

ANGELS

Govert Flinck | Public Domain

Il motto di Don Giustino

“Servendo alla missione dello Spirito Santo in me stesso e nel prossimo, devo aiutare a coltivare la Divina Unione con la SS. Trinità”.

Questa fu la vocazione e la missione di don Giustino Maria Russolillo della SS.ma Trinità. Ordinato sacerdote il 20 settembre 1913 a Pozzuoli, si adoperò subito per tradurre in atto il suo ideale vocazionista, a gloria di Dio e per la santificazione universale, tutto compiendo nel motto programmatico: Gloria, Amor, Voluntas Dei in Universo Mundo ( G.A.U.I.U.M.), rivolgendo a tutti coloro che incontrava il suo ben augurale saluto: fatti santo.

La congregazione

Don Giustino si presentò nella Chiesa come asceta della vita attiva, anima sposa della SS. Trinità. Altamente stimato dai contemporanei per la sua umiltà, carità ed incomparabile ministero quotidiano della divina parola, fu ricercato per consigli e per le sue sapienti direttive.

Nominato parroco di Pianura il 5 agosto 1920, il 18 ottobre dello stesso anno diede subito vita alla Congregazione maschile chiamata Società Divine Vocazioni ( S.D.V.), perché se “ il nostro fine è l’Unione Divina” da attuare attraverso l’apostolato della “ santificazione universale” e per essa ci vogliono i Sacramenti e il ministero dei sacerdoti e dei Santi”.

Le suore

Il 1° ottobre 1921 raccolse a vita comune un gruppo di ragazze, primizia della Congregazione femminile detta Suore delle Divine Vocazioni. Così le due Congregazioni di Padri e Suore Vocazionisti vivono nella Chiesa per dare sacerdoti e santi al mondo, affinché ognuno sia aiutato a rispondere alla divina vocazione alla vita, alla fede, alla santità.

Don Giustino educò i suoi religiosi e religiose ad essere i missionari della santità, i servi dei santi come egli li chiamava.

Suor Concetta

Fedele collaboratrice  e mano della Provvidenza per le opere di don Giustino è stata sin dagli inizi Suor Concetta. Vogliamo mettere in luce, attraverso la sua testimonianza, la devozione di don Giustino ai santi Angeli: D. Giustino più di una volta le confidò: “Dite un gloria al mio Angelo Custode, che mi rende dei buoni servizi”.

“Signore fammi uscire la colomba dall’arca”

Suor Concetta esponeva a don Giustino la sua ripugnanza nel salire in certi mezzi pubblici sovraffollati, dove tutto sa di volgarità. Egli le rispose: “Quando salite su un mezzo, qualunque esso sia, dovete subito dire un gloria all’Angelo custode di chi lo guida e poi un altro agli angeli dei passeggeri. Quanti di essi non sono mai invocati, nemmeno ricordati. Così non viaggiate con gli uomini ma con gli angeli.

La suora insisteva: Scendere a Bacoli ogni giorno che fastidio! “Quando uscite la mattina, dite: Signore, fatemi uscire come la colomba dall’arca, che tornò sollecita con i piedi bagnati, ma puliti e non come il corvo che si intrattenne fuori e si infangò”.

L’angelo custode di San Pietro

San Pietro Papa – ar

© DR
San Pietro

La nostra difesa, specialmente fuori casa, insegnava Giustino, è la modestia. La suora obiettava “certamente non possiamo camminare con gli occhi chiusi, ma appena li apri, vedi carne”.

Don Giustino rispondeva: “Chi viaggia in treno quante cose vede! Il treno corre e si lascia tutto indietro. Fate lo stesso anche voi”!  Una devozione suggerita da don Giustino è quella all’angelo custode di S. Pietro; diceva: “E’ l’Angelo che scioglie le catene”. Suor Concetta si è servita del consiglio di don Giustino e l’ha trovato efficace.



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