Lo sostengono alcuni teologi protestanti. Che de-materializzano Satana e i suoi seguaci. Ma vi spieghiamo perché il loro ragionamento non regge
Alcuni teologi protestanti affermano che i demoni sono “strutture mentali”. Che cosa significa? O che il male ha una sua consistenza oggettiva, oppure che il demonio è una inclinazione cattiva che è nel cuore dell’uomo. Una teoria molto antica che troviamo anche nel Talmud.
Ma il problema è stato spostato: se nel cuore dell’uomo c’è, fin dalla nascita, una inclinazione cattiva allora questa inclinazione viene da Dio. Molti di questi teologi affermano che “Gesù come tutti gli uomini del suo tempo condivideva la concezione dell’esistenza di demoni, angeli ecc.”.
La negazione degli angeli
E’ una affermazione profondamente inesatta, perché anche al tempo di Gesù, c’erano già delle correnti che negavano l’esistenza del diavolo e degli angeli: i Sadducei infatti negavano l’esistenza degli angeli (cfr. At 23, 8). E’ invece chiaro dai Vangeli che il Signore molto spesso contraddice apertamente le convinzioni diffuse nel suo tempo, mostrando la sua piena indipendenza. La ricerca più avveduta ha riscontrato che l’Apocalittica più che un “genere letterario” costituisce piuttosto una corrente teologica. L’essenziale dell’apocalittica non sarebbe quindi da ricercarsi in una questione di metodo, ma a livello di contenuti.
Un uso sbagliato della libertà
Ora il contenuto centrale della teologia apocalittica è proprio il problema del male, dove il demonio non rappresenta più una cifra simbolica, ma proprio la sostanza della soluzione: il male non è “qualcosa”, ma è in radice il frutto dell’uso sbagliato della libertà, quindi ha un fondamento personale.
La lotta contro il male è dunque si drammatica, ma, avendo per oggetto non incoercibili leggi della natura, ma potenze personali, può essere vinta e le forze del male depotenziate. Ecco tutto l’ambiguità e il paradosso dell’apocalittica: messaggio insieme di estrema drammaticità e di sfolgorante speranza.
La dottrina
La dottrina di fede del Lateranense IV dichiara testualmente: “Dio uno e trino è creatore di tutte le cose visibili e invisibili, spirituali e corporali, che con la sua onnipotenza, insieme (simul), dal principio del tempo, creò dal nulla la creatura spirituale e corporale, gli angeli cioè e il mondo e quindi l’uomo”. Perciò Satana non è stato creato fin dall’eternità, così come tutte le creature visibili e invisibili, ma ab inizio temporis.
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Creatura di Dio
Satana perciò è creatura di Dio e partecipa analogicamente al suo essere come una persona. Ma fra la personalità dell’uomo e quella di Satana vi è una differenza: l’uomo è una persona composta di anima e corpo, mentre Satana è un angelo che in perfezione supera l’uomo perché “puro spirito”, e quindi totalmente indipendente dalla materia.
E’ opportuno precisare però che questa dottrina del puro spirito degli angeli e di Satana non ha riscontro nella Scrittura e in quasi tutta la Tradizione dei padri, i quali accennano ad una corporeità sottile, aerea, spirituale.
Nessuna contraddizione
Seppur nessun concilio abbia mai definito la spiritualità pura riguardo agli angeli, la Chiesa ha accolto l’affinamento dottrinale sull’angelologia dell’Alta scolastica, soprattutto di S. Tommaso. Oggi infatti i teologi ritengono sia dottrina certa, anche se non definita, l’affermazione della pura spiritualità angelica, e sia temerario, ma no eretico, rifiutarla.
L’apparizione visibile di angeli o di Satana non contraddice questa teoria perché essi possono servirsi di elementi materiali, anche se molto diversi da quelli di nostra conoscenza, per rendersi presenti in qualche parte o a qualcuno, sempre con il beneplacito di Dio.
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