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Bianca Balti:«Finché l’Italia non sarà guarita sarò immobile e fiera delle mie origini»

BIANCA BALTI, TOP MODEL
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Annalisa Teggi - pubblicato il 13/03/20
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«Lodi è la forza che porto dentro e l’abbraccio materno che mi protegge» così la top model ha voluto far sentire da Los Angeles tutta la commossa vicinanza ai suoi concittadini e agli italiani tutti, chiamandoli fratelli e sorelle. Struccata e in primissimo piano, una t-shirt bianca e i capelli sciolti. Bianca Balti si è voluta mostrare senza nessun orpello, all’opposto dell’immagine della top model sulla passerella, per mandare da Los Angeles dove vive un messaggio alla sua città natale, Lodi, che è nel cuore ferito e sanguinante della Lomabradia da cui il contagio del Covid19 ha messo in ginocchio l’Italia intera. Ha voluto essere semplice e se stessa, non ha nascosto le lacrime.


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Il giro del mondo per tornare a casa

In un video di neanche due minuti su Instagram, Bianca Balti è riuscita a riassumere un messaggio potente: ogni conquista della vita ha come origine e punto di slancio la nostra casa, la terra in cui siamo nati. Abituata a girare il mondo per lavoro e trasferitasi da anni a Los Angeles, ha ricordato che la piccola città lombarda in cui è nata non è solo il luogo da cui è scappata per il sogno di una fama internazionale:

Ho trascorso i primi 36 anni anni della mia vita, prima sognando di girare il mondo e poi facendolo. Ho viaggiato per lavoro, visitato paesi per curiosità. […] Per me la vita è sempre stata più grande di Lodi, il mondo un tutt’uno da essere scoperto. Eppure, come un bambino che è sicuro dell’amore dei suoi genitori, si sente forte nel fare i propri passi da solo, anche io, certa delle mie origini e della mia identità, non ho avuto paura di fare le mie esperienze.

Questo punto di vista rovesciato è interessante, per noi bloccati a casa e assediati da un contagio che spaventa. L’obiezione di essere fermi, chiusi, isolati si illumina di uno sguardo nuovo, quello di chi da lontano guarda con nostalgia il proprio paese ferito. In ogni contesto resta vera l’evidenza che da lontano si mette a fuoco meglio un soggetto, lo si abbraccia nel suo disegno complessivo. E la nostalgia è la forza potente che permette di dare valore a ciò che, da vicino, diamo per scontato.

Uno scrittore come Chesterton ipotizzò che un uomo coraggioso facesse il giro del mondo al solo scopo di desiderare di tornare a casa sua, amandola da capo. Così è lo sguardo distante di Bianca che, abituata a girare il mondo, riconosce che l’entusiasmo di questa sua esplorazione nasce dall’avere un solido, e amato, punto di riferimento: casa, Lodi. Non è fuggita da lì, Lodi non è solo un puntino insignificante in un globo pieno di posti molto più belli e ricchi di avventure e possibilità. I passi di un bambino diventano sicuri con l’appoggio o grazie al semplice sguardo dei genitori; così le radici – parola così spesso vituperata! – sono il centro che permette alla persona di spalancare i rami della propria esperienza in molte altre direzioni. Ciascuno può dirlo del proprio paese e quartiere? Un piccolo frutto di bene che custodiremo dentro il dramma di questa pandemia sarà forse la riscoperta del verbo «appartenere».

Lodi è la forza che porto dentro e che mi dà coraggio. Lodi è la bambina curiosa che è in me e mi porta lontano. Lodi è l’abbraccio materno che mi protegge ovunque sia. Ed ora che Lodi sta soffrendo, così anche il mio coraggio, la mia innocenza e la mia sicurezza tentennano. E così non m’importa nulla di esplorare questo mondo grandissimo, non provo gioia a vivere nella soleggiata Los Angeles, non riesco a pensare quale sarà il mio prossimo passo.


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Immobile e fiera

Dalla soleggiata Los Angeles, dove ancora l’eco della pandemia arriva a tinte sfuocate (eppure c’è da temere quel che potrebbe accadere), la top model lodigiana ha voluto accompagnare il suo messaggio con una risoluzione, probabilmente lavorativa o comunque simbolicamente forte: fermarsi. Molte aziende italiane sono bloccate, molti lavoratori del Nord Italia rischiano il proprio posto (ma nessuna parte della penisola sarà esente da duri colpi e perciò tutti sono coinvolti nello scenario cupo) .

Sono ferma, immobile, come la mia cara Lodi. Il mio corpo è lontano, ma la mia mente è prigioniera oltre i confini di dove mi trovo. È con la mia famiglia, coi miei amici e francamente con tutti voi, lodigiani e italiani; perché in questo momento non importa chi siete. Siete tutti miei fratelli e mie sorelle, acquisiti da una lotta comune e da un senso civico comune. Finché l’Italia non sarà guarita io sarò immobile con voi, immobile e fiera delle mie origini. Lodi ti amo, resta forte, così che io possa venire da te presto.

L’immobilità è la posizione esposta di chi non nasconde la propria impotenza. La paura ci pietrifica, ma anche la forza della resistenza è ferma. Siamo dentro la fatica di passare dalla pietrificazione spaventata alla fermezza di chi è saldo in un impegno, in una preghiera, in un sacrificio. Anche questa voce di un’italiana che vive all’estero e innamorata della sua città natale ci aiuta a non disperdere le energie e lo sguardo altrove dall’essenziale: stiamo dove siamo chiamati a stare, nulla di più e nulla di meno.