La lettera di un parroco ai bimbi del catechismo e alle loro famiglie: questa epidemia ci fa scoprire che siamo fragili, ma anche che tutto è dono.Di Don Pierre Laurent Cabantous (Parrocchia Concattedrale Santa Maria Assunta di Cervia)
Carissimi amici,
mi mancate tanto!
E’ per questa ragione che ho pensato di scrivervi: per dirvi che in questi giorni difficili sono vicino a voi e alle vostre famiglie con la preghiera e per condividere con voi alcune riflessioni.
Questo virus ha messo in evidenza una grande verità: l’uomo è fragile. Ma rendersi conto di questo mette in risalto anche un’altra verità: tutto è dono.
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Sì, tutto è dono: la vita, la salute, la famiglia, gli amici, la scuola, la natura, ecc…, ma il dono più grande è la fede. Sì, la fede. Infatti, voglio ricordarvi questo episodio del Vangelo e le parole di Gesù:
Appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo che, gettatosi in ginocchio, gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell’acqua; l’ho già portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo». E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile. (Mt 17, 14-20).
Dobbiamo proprio chiedere a Gesù di far crescere la nostra fede, almeno pari ad un granellino di senape, che è un seme piccolissimo.
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Allora ho una proposta da farvi: invece di diventare invorniti e rimbambiti per il troppo tempo davanti alla TV e/o al computer, diamoci un “appuntamento” spirituale, insieme alle vostre catechiste: ogni giorno, a mezzogiorno, diciamo insieme un “Padre Nostro”, una “Ave Maria” e la preghiera all’ “Angelo custode”. Sarà un modo per essere uniti e per chiedere al Signore, con fede, di affrontare con coraggio questa prova e che questo virus sia sconfitto al più presto.
Inoltre, vi chiedo in questi giorni di “vacanza forzata” di non scordarvi della Preghiera del mattino e della sera (sono preghiere con parole bellissime).
Con l’aiuto delle catechiste, mi permetterò, le prossime Domeniche, di far giungere a voi e alle vostre famiglie le letture e il Vangelo del giorno con un breve commento.
Chiediamo la grazia di poter celebrare – con grande gioia – gli appuntamenti che ci attendono a Maggio: la 1a S.Comunione e la Santa Cresima!
Vi abbraccio uno ad uno e termino con questo messaggio del Papa:
Stasera prima di addormentarvi pensate a quando torneremo in strada.
A quando ci abbracceremo di nuovo, a quando fare la spesa tutti insieme ci sembrerà una festa.
Pensiamo a quando torneranno i caffè al bar, le chiacchiere, le foto stretti uno all’altro.
Pensiamo a quando sarà tutto un ricordo ma la normalità ci sembrerà un regalo inaspettato e bellissimo.
Ameremo tutto quello che fino ad oggi ci è sembrato futile. Ogni secondo sarà prezioso.
Le nuotate al mare, il sole fino a tardi, i tramonti, i brindisi, le risate.
Torneremo a ridere insieme. Forza e coraggio. Ci vediamo presto!
Vi voglio bene!
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