Il giovane che ha interpretato nel linguaggio dei sordomuti la canzone delle Vibrazioni aveva tradotto un discorso di Francesco a Nettuno
Ha cantato sul palco del Festival di Sanremo 2020 accanto al Le Vibrazioni. Mauro Iandolo è stato l’interprete della LIS (la lingua dei segni) che ha catturato l’attenzione degli spettatori del festival della canzone italiana. In lingua dei segni, per gli spettatori non udenti, ha interpretato il brano “Dov’è” della band.
Mauro, 37 anni, è un esperto di lingua dei segni: i suoi genitori sono non udenti e fin da piccolo ha iniziato a studiare per parlare con i segni.
Non è la prima apparizione ad un evento mediatico di tale portata: ha già parlato con la lingua LIS al Parco della musica di Roma e ha anche affiancato Papa Francesco a Nettuno (cittadina di origine di Mauro).
La preghiera del Papa
In quell’occasione il Papa si era recato, in occasione della Commemorazione dei Defunti, al Cimitero Americano, facendo una sosta di preghiera in mezzo alle 7800 tombe, tra le quali quella di un ignoto, un italo-americano e quella di un ebreo. Mauro tradusse nella lingua dei segni il discorso che poi tenne il Papa (Tv FanPage, 5 febbraio).
“Sembrava scritto per me”
«Le Vibrazioni mi hanno fatto la proposta – racconta – ed è stata una bella proposta, ho chiesto di avere la possibilità di lavorare sul brano. Non dimentichiamo che le canzoni sono ricche di metafore e vanno sciolte per la categoria dei non udenti. Appena mi sono messo al lavoro sul brano è nata subito questa sintonia. È nata da sola, sembrava un brano scritto per me…».
Mauro spiega che il brano è interpretato in LIS sia a livello di parole che emotivo, ovvero con le espressioni del viso, così che il telespettatore coinvolto comprenda ancor più il testo in gara.
https://www.youtube.com/watch?v=CubHKCN_fOU
Ritmo e segni: le difficoltà maggiori
La difficoltà maggiore nelle canzoni è «unire i segni al ritmo delle canzoni, perché il sordo deve percepire tutto, anche il suono della strumentazione e questo lo si dice con il movimento del corpo e, quando è possibile, con la danza». Il suono della batteria è percepito, quello del basso anche, «e non a caso parlando di vibrazioni, ecco che la band mi ha chiamato…» (Agi, 5 febbraio).
Leggi anche:
Sacerdote emoziona sposi sordi celebrando il matrimonio nella lingua dei segni
Il “voto” di Ravasi
Il Festival della canzone italiana, da sempre, riscuote l’attenzione di un esponente di primo piano del Vaticano. Si tratta del cardinale Gianfranco Ravasi, ‘ministro’ della Cultura, che ad ogni edizione assegna le sue preferenze ai testi più interessanti in gara.
Cerco di capire quello
Che non so capire
(Dov'è, Le Vibrazioni) #Sanremo70— Gianfranco Ravasi (@CardRavasi) February 5, 2020
Ieri, in apertura della 70esime edizione della rassegna sanremese ha dato voce al suo tifo per uno dei giovani in gara, Anastasio. Oggi è il turno de Le Vibrazioni con ‘Dov’è’. Il porporato twitta il refrain: “Cerco di capire. Cerco di capire quello Che non so capire” (Adn Kronos, 5 febbraio).
Leggi anche:
Sanremo, Festival delle donne: arrabbiarsi, ma per le cose sbagliate