Da dieci a due, le volte in cui lei e il marito hanno rapporti sessuali: e per qualche coppia, anche due volte a settimana sarebbe già un bel traguardo. La routine e il ruolo di genitori non fanno sconti a nessuna coppia, neanche se ti chiami Laura Chiatti e di sicuro, sei bellissima anche col pigiama di pile!Mi ha strappato un sorriso di complicità la frase di Laura Chiatti nell’ultima intervista televisiva rilasciata a “Detto Fatto” il programma di Rai 2 condotto da Bianca Guaccero, che risale all’ottobre scorso.
Nel salotto pomeridiano la bellissima attrice, mamma di due bimbi, rivede la dichiarazione fatta anni prima (era il 2012 e il suo compagno era il giocatore di basket Davide Lamma) sulla frequenza dei suoi rapporti intimi che si attestavano sui dieci a settimana (due al giorno circa):
“Quando poi arrivano i figli tutto un po’ cambia”,
aggiunge Laura, che dal 2014 è sposata con il collega Marco Bocci e insieme hanno avuto Enea e Pablo,
“Diciamo che invece di due al giorno diventano due a settimana, ecco”.
Eh sì, perché puoi essere una ex Miss Italia e stendere tuo marito pure col pigiamone di pile, ma la genitorialità non fa sconti a nessuna coppia, pure se bella e Vip. E se devo ammetterlo, Laura, io manco ai tempi d’oro forse lo facevo due volte al giorno (tutti i giorni), ma c’è da dire che allo stato attuale, spesso, sarebbe invece meglio usare l’età dell’oro come immagine (altro che tempi d’oro…), quella dell’epoca di Zeus e compagnia, per intendersi.
Qui da noi di sfrenato c’è rimasto solo il balletto dell’”elefante con le ghette” anche sotto la doccia.
Scherzi e date a parte, la vita coniugale dopo i pargoli è dura. E’ dura per tutte e finalmente qualcuno lo ammette. Perché se in giro sento parlare tanto di “mummy shaming” e vedo gente che mostra le smagliature post partum con fierezza, allatta al seno in ogni rivista e pubblicità, a nessuno piace troppo tirare in ballo la propria vita sessuale. Siamo tutte donne consapevoli e lo facciamo quando ci va. Punto. Ma quando diventi madre la faccenda può complicarsi non poco e la coppia può risentirne. Ammettiamolo. Non siamo super donne e la routine non fa sconti a nessuno. Dircelo con onesta è solo una presa di consapevolezza per migliorare e ripartire, per non focalizzarci sempre su questo benedetto allattamento come unica cosa che ci definisce dopo il parto e sui figli appunto (a cui è sacrosanto dare attenzione prima di tutto il resto e che vanno allattati se possibile, non voglio che nessuna ostetrica muoia mentre scrivo), ma ogni tanto (almeno due volte a settimana, Laura docet) anche la nostra relazione ha bisogno di noi. E anche il benessere della coppia incide sulla serenità dei figli. Quindi, per il loro bene, quei due giorni a settimana, mandateli dai nonni!
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Altrimenti ci saranno sempre cose più importanti, emergenze su emergenze che si mettono prepotentemente in mezzo all’intimità, per non parlare dei pannolini sporchi che ti trovi infilati ovunque e non sono proprio tutto questo sex appeal, cose che reclamano la nostra attenzione e quando il sesso diventa raro (per non dire scompare per settimane), il rischio è che pure lui diventi solo una delle tante cose da fare. Una tacca sulla lista di quello che c’è da sbrigare oggi perché proprio non posso rimandarlo oltre. Altro che dono di me all’altro e figurarsi la passionalità. Per Laura, abituata a un ritmo abbastanza “intenso” , due volte a settimana sembrano già poche, ma per molte coppie sarebbe davvero un bel traguardo.
Il sesso dopo i figli può non essere più quella cosa spontanea che era una volta, ma va cercato, senza lasciarlo diventare una triste routine anche quando è programmato, dedicando a quel tempo, anche se poco, tutte noi stesse. Il nostro meglio. Se vi aiuta accendete le candele, tirate fuori il completino di pizzo anche se vi sta strettino (le candele sopra aiutano), cambiate le lenzuola e create una zona pannolino free, non so.
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Staccate anche fisicamente dalla routine, per staccare davvero la testa e il cuore. Metteteci dello spazio fisico in mezzo, tra quel momento e la vita di tutti i giorni. Spesso, devo ammettere che in questo i nostri mariti sono più bravi, forse anche perché hanno un approccio meno “mentale” del nostro e ascoltano di più le esigenze del loro corpo (è anche questione di biologia, credo). In ogni caso, se è vero che l’astinenza stessa è un potente stimolante del desiderio, dobbiamo stare attente a non abusarne, soprattutto quando non è cercata, ma forzata dagli impegni di una vita troppo full: impegniamoci, insomma. Qualche volta, noi come coppia siamo la priorità. E non per egoismo (non sono ancora così femminista), ma per il bene stesso della famiglia. Ché l’amore di Dio si manifesta anche nell’atto d’amore per eccellenza tra gli sposi. Non dimentichiamolo. E sì, se può aiutarvi, chiedetevi ogni tanto: “Cosa farebbe Laura Chiatti?!”. Anche il pigiamone di pile, vi assicuro, risentirà della domanda!