In Thailandia e Giappone per dialogare con i leader religiosi e ricordare i morti delle catastrofi nucleari
Al via il viaggio apostolico di papa Francesco per la Thailandia e il Giappone. Il decollo dall’Aeroporto di Roma Fiumicino nella serata del 19 novembre; l’arrivo a Bangkok mercoledì, 20 novembre, alle 12.30.
A Bangkok dai buddisti e dal re
Nel primo giorno di lavori ci sarà soltanto l’accoglienza ufficiale in aeroporto a Bangkok. Il 21, il Papa incontrerà i capi politici del Paese: il premier, con le autorità civili, alla Government House; il patriarca supremo dei buddisti al Wat Ratchabophit Sathit Maha Simaram Temple; il personale e i pazienti del St. Louis Hospital; visiterà in forma privata il Re Maha Vajiralongkorn per chiudere la giornata con una messa nello stadio nazionale (Avvenire, 19 novembre).
Il beato Kitbamrung
Il giorno seguente, il 22 novembre, sarà una giornata più ecumenica: incontrerà i sacerdoti nella parrocchia di San Pietro e i vescovi nel Santuario del Beato Nicholas Boonkerd Kitbamrung, poi, come di consueto, la comunità dei gesuiti. Più tardi ci sarà l’incontro con i leader cristiani e di altre religioni alla Chulalongkorn University, celebrerà una messa con i giovani nella Cattedrale dell’Assunzione.
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A Tokyo nelle scuole cattoliche
Il Papa partirà il 23 novembre, alle 9.15, da Bangkok per Tokyo, dove comincerà la seconda parte del viaggio apostolico in Thailandia e Giappone. Francesco – ha riferito il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni – arriverà nella capitale giapponese alle 17.40 (le 9.40 di Roma), e sarà accolto da circa 100 studenti delle scuole cattoliche.
Poi il trasferimento in nunziatura, dove sarà accolto da 200 fedeli, e l’incontro con i vescovi, occasione del primo discorso del Papa, che il giorno seguente partirà per Nagasaki e Hiroshima.
Nagasaki: all’epicentro della bomba atomica
Il 24 novembre sarà aNagasaki, dove arriverà alle 9.20. Francesco si recherà nell’epicentro dell’esplosione della bomba atomica che rase al suolo un terzo della città: l’Atomic Bomb Hypocenter, accanto al quale c’era la cattedrale, completamente distrutta. «Nell’attuale cattedrale rimane una statua della Vergine che era rimasta sostanzialmente intatta dopo lo scoppio», ha riferito Bruni.
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Alle 10.35 il trasferimento a Nishizaka Hill, luogo del martirio di San Paolo Miki e dei suoi 25 compagni: un monumento di mattoni rossi con 26 statue bronzee che compongono una croce.
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Hiroshima: la visita al memoriale
Alle 17.45 il Papa arriverà ad Hiroshima, dove si trasferirà al Memoriale della pace che sorge nel luogo dove è esplosa la bomba atomica. «L’unico edificio rimasto in piedi è al centro del memoriale», ha reso noto Bruni: «A forma di arco, è un monumento sepolcrale dove sono incisi i nomi di quanti hanno perso la vita a causa della bomba atomica».
Il Papa arriva alle 17,55, e alle 18.40 si svolgerà l’incontro per la pace con alcuni leader religiosi, con un messaggio del Santo Padre.
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L’incontro con l’imperatore
Lunedì 25 novembre, nella capitale nipponica, incontrerà le vittime del triplice disastro, triplice incidente che colpì la nazione l’11 marzo del 2011, con il sisma-tsunami costato la vita a circa 18mila persone, seguito dalla catastrofe nucleare nella centrale di Fukushima a ‘Bellesalle Hanzomon‘. Al Palazzo Imperiale, Bergoglio incontrerà a porte chiuse l’imperatore e, dopo aver parlato ai giovani cattolici nella cattedrale di Santa Maria, celebrerà la messa nel Tokyo Dome e vedrà il premier a Kantei.
La chiusura con i gesuiti
Il 26 novembre, ha concluso Bruni, è la giornata dedicata ai gesuiti. L’ultimo giorno, il 26 novembre, saluterà con una messa privata i confratelli della Compagnia di Gesù nella Cappella del Kulturzentrum della Sophia University. Visiterà i sacerdoti anziani e ammalati ospitati dall’università, prima di ripartire per Roma (Agensir, 19 novembre).
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