La Sala Stampa: personale e libera interpretazione di ciò che ha ascoltato
In un’articolo comparso sull’edizione cartacea de La Repubblica (9 ottobre), in cui parla del Sinodo per la Regione Amazzonica, Eugenio Scalfari ha virgolettato delle parole che sarebbero state pronunciate da Papa Francesco.
Si legge nell’articolo di Scalfari:
Chi ha avuto, come a me è capitato più volte, la fortuna d’incontrarlo e di parlargli con la massima confidenza culturale, sa che papa Francesco concepisce il Cristo come Gesù di Nazareth, uomo, non Dio incarnato. Una volta incarnato, Gesù cessa di essere un Dio e diventa fino alla sua morte sulla croce un uomo […].
Quando mi è capitato di discutere queste frasi papa Francesco mi disse: «Sono la prova provata che Gesù di Nazareth una volta diventato uomo, sia pure un uomo di eccezionali virtù, non era affatto un Dio».
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“Resoconto non fedele”
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha chiarito:
«Come già affermato in altre occasioni, le parole che il dottor Eugenio Scalfari attribuisce tra virgolette al Santo Padre durante i colloqui con lui avuti non possono essere considerate come un resoconto fedele di quanto effettivamente detto, ma rappresentano piuttosto una personale e libera interpretazione di ciò che ha ascoltato, come appare del tutto evidente da quanto scritto oggi in merito alla divinità di Gesù Cristo».
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Scalfari più volte è stato smentito dal Vaticano per aver ricostruito non fedelmente le parole del Papa, emerse nei loro colloqui (almeno cinque, quelli citati dal fondatore de La Repubblica, tra incontri e telefonate).
La negazione dell’inferno
L’ultima volta è accaduto nel marzo 2018, quando, in un articolo, il giornalista sostenne che Francesco, ad una sua precisa domanda sulla punizione delle anime, aveva negato l’esistenza dell’inferno. Le anime «non vengono punite – avrebbe risposto il Papa secondo quanto riportato da Scalfari – quelle che si pentono ottengono il perdono di Dio e vanno tra le fila delle anime che lo contemplano, ma quelle che non si pentono e non possono quindi essere perdonate scompaiono. Non esiste un inferno, esiste la scomparsa delle anime peccatrici».
Puntuale anche allora la smentita della Sala Stampa: «Quanto riferito dall’autore nell’articolo odierno è frutto della sua ricostruzione, in cui non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa. Nessun virgolettato del succitato articolo deve essere considerato quindi come una fedele trascrizione delle parole del Santo Padre».
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