Un’acuta relazione tipologica unisce la Theotokos al miracolo che Mosè ha testimoniato sull’OrebIl 4 settembre, la Chiesa ortodossa celebra la festa della “Santissima Theotokos dell’icona del roveto ardente”. Più comunemente chiamata “Icona del roveto ardente”, questa rappresentazione iconografica della Vergine Maria si basa sul miracolo di cui fu testimone Mosè sul Monte Oreb, come narrato nel Libro dell’Esodo: Dio chiama Mosè, mentre è sull’Oreb, da un roveto che era “tutto in fiamme, ma non si consumava”.
“Mosè pascolava il gregge di Ietro suo suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse alla montagna di Dio, a Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava.
Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!» Il Signore vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi».
Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro». Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d’Abramo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio”.
La tradizione intende il roveto ardente nel Libro dell’Esodo come una prefigurazione della Vergine Maria: come il roveto ardeva senza consumarsi, la Vergine ha dato alla luce Cristo rimanendo vergine. La maggior parte dei Padri greci e i primi Concili Ecumenici concordano nel dire che quando Dio ha parlato a Mosè, questi ha sentito il Verbo pre-incarnato di Dio (il suo Logos, come si legge nelle prime righe del Vangelo di Giovanni), annunciando così a livello simbolico e tipologico il suo essere nato dalla Vergine.
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La maggior parte delle icone rappresenta simbolicamente il roveto e le fiamme come due diamanti sovrapposti: uno verde che rappresenta il roveto, l’altro rosso a rappresentare le fiamme. Tutte e due formano una stella a otto punte (a simboleggiare l’“Antico di Giorni” a cui si riferisce spesso il profeta Daniele), con la Theotokos (ovvero al Vergine Maria) al centro che tiene il Bambino.