La guarigione è collegata ad un’apparizione di San Giovanni Bosco, che le avrebbe parlato. La malattia, secondo i medici consultati, non le dava alcuna possibilità di sopravvivenza. Il fatto avvenuto nel 1891, è agli atti del processo canonico del santoL’educatore più ammirevole del XIX sec., e quello che ebbe maggior successo, fu senza dubbio San Giovanni Bosco, morto a Torino nel 1888, chiamato non senza ragione “il miracolo pedagogico del mondo”. Pio XI lo beatificò nel 1929 e lo canonizzò nel 1934. Le sue reliquie furono traslate nella basilica di Maria Ausiliatrice.
Alla sua morte i Salesiani contavano in Europa e in America 64 case con 863 religiosi professi e 276 novizi. Oggi sono oltre 10.000, tra cui numerosi vescovi e cardinali e si trovano in tutte le principali città del mondo. Gli atti del processo di canonizzazione parlano anche di sue apparizioni.
Interessante è l’apparizione a Suor Maria Giuseppa da San Giovanni di Moriana (in Savoia, Francia). Dal 1886 essa era curata da tre medici per la sua tubercolosi in stato avanzato; sputava sangue ogni volta che si alzava dal letto, così che alla fine non si osò nemmeno cambiarle la biancheria. Nell’aprile 1891 ebbe anche dei forti dolori alla gamba destra, il braccio destro perse ogni forza ed essa non se non poté più servire. Nell’agosto dello stesso anno non poteva più parlare e poteva a malapena inghiottire qualche cucchiaio di vino o d’acqua minerale. Si aspettava da un momento all’altro la sua morte, e le fu impartita l’Estrema Unzione. Il sacerdote Cartier, venuto a trovarla, la incitò a fare una novena a Don Bosco e le promise di pregare sulla tomba di lui.
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Anche i membri del suo istituto religioso fecero una piccola novena, che consisteva in tre Padre Nostro in onore del Cuore di Gesù e tre Salve Regina, in onore della “Auxilium christianorum”. Era la nona novena che l’ammalata cominciava, e le parve di vedere Don Bosco che le diceva: “Coraggio, figlia mia, Lei soffre molto, ma abbia pazienza, alla fine della novena, dopo la S. Comunione potrà parlare ad alta voce, non proverà più alcun dolore, e riprenderà le forze; dopo altri 15 giorni potrà passeggiare in giardino”.
Da questo momento la suora ebbe fiducia. Realmente il 14 settembre 1891, ultimo giorno della novena, alle 6 di sera, 5 minuti dopo aver ricevuto la S. Comunione come viatico, essa pregò Don Bosco, di cui aveva in mano l’immagine ed una reliquia, e contemporaneamente, pur sentendo ancora forti dolori, poté parlare ad alta voce; poi riuscì a piegare la gamba ed infine tutti i dolori scomparvero. Si sedette ebbe voglia di mangiare e mangiò con appetito. Il giorno seguente poté alzarsi, le sue forze aumentarono, e dopo altri 14 giorni le fu possibile passeggiare in giardino. La Superiora dell’Istituto, Suor Maria di Gesù, spiegò a conferma di quanto narrato, che oltre ai tre medici curanti, anche il Dott. Badin-Makor aveva detto a suo tempo che la malattia della suora era inguaribile ed aveva dichiarato in seguito che era un caso tanto straordinario da potersi verificare si e no una volta in 500 anni.
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