Il secondo capitolo generale avrà come tema la Parola di Dio, che è il primo dei cinque pilastri su cui si regge la cattedrale che vogliamo costruire nel nostro cuore. L’incontro si terrà nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma.La cosa bella è che io non sto nella pelle all’idea di ascoltare le catechesi del 19 ottobre. L’altra notte in sogno ero in una specie di paradiso con un sacco di amici wi-fi e tutti quei sacerdoti che ci saranno al Capitolo, solo che avevo cucinato il daino con le mele per duemila persone, ma mi si era bruciato (sono leggermente sotto pressione per i preparativi…).
La cosa brutta è che quando finalmente arriverà il grande giorno, e potrò finalmente ascoltare, dormirò, talmente tanta sarà la stanchezza accumulata (comunque registreremo tutto, e avremo anche la diretta grazie ad Aleteia).
Finalmente sta prendendo forma il programma, e posso entrare nei dettagli (dei quali il più importante è che per iscriversi, gratuitamente, basta scrivere una mail a monasterowifi@gmail.com, e si riceverà un modulo nel quale si possono specificare richieste o offerte particolari).
Dopo un primo capitolo generale il cui tema è stato: prendiamo sul serio la decisione di dare spazio alla vita spirituale, facciamo una regola che sia compatibile con la nostra vita, e facciamoci compagnia in questo cammino, il secondo capitolo generale avrà come tema la Parola di Dio, che è il primo dei cinque pilastri su cui si regge la cattedrale che vogliamo costruire nel nostro cuore.
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Poiché la fede viene dall’ascolto, era necessario che fosse la prima cosa su cui soffermarci.
Ah, c’è un piccolo particolare, poiché a san Giovanni proprio il 19 ottobre ci sarà la manifestazione della Lega, e poiché la Basilica non è insonorizzata, ci è stato detto di spostarci (io ho provato a pensare se saremmo riusciti, pregando molto molto forte, a rimanere lì, ma mi hanno detto che ci sarebbero stati anche problemi di sicurezza – metti che uno si sente male e non si riesce a uscire dalla Basilica… – e così abbiamo dovuto desistere). Per fortuna Dio provvede, e il Cardinale di Roma gli dà una mano. Così saremo ospitati a san Paolo fuori le mura, che adesso non è per montarci la testa, ma è anche lei una Basilica papale, e perfino più grande. L’altro giorno mentre mi davano la notizia definitiva dello spostamento ero in macchina, in coda dietro un bus per turisti con la foto delle tre basiliche papali, saint John, saint Paul outside the walls, e saint Peter, e ho pensato che dai, non ci è andata malissimo: insomma, possiamo pregare insieme nel cuore del cuore della cristianità, pensate se abitassimo nel Minnesota (per i non romani, san Paolo fuori le mura è nel quartiere ostiense, è ben collegata, avendo una fermata della metro, la B, che si prende anche da Termini, e anche per chi viene da Fiumicino è persino più vicina. Quindi siamo perfino contenti, Pollyanna docet).
I tempi rimarranno gli stessi, con il saluto inziale alle 9.45, e la prima catechesi alle 10. Chi riuscisse ad arrivare prima sarebbe super benvenuto, perché alle 9.15 – quindi sul fuso delle Azzorre in perfetto orario – pregheremo le lodi mattutine con Giuseppe e Anita (alias i Mienmiuaif). La prima catechesi sarà di padre Maurizio Botta, sulla Parola che nasce, la Parola come seme. Poi la Parola che cresce e trasforma la vita: suor Fulvia Sieni. Poi la Parola che muore, perché è Cristo il Verbo di Dio: toccherà a don Vincent Nagle. Alle 11.45 sarà il momento della messa celebrata da don Fabio Rosini, e dopo la messa chi riesce perché non deve salutare le 312 amiche del cuore che avrà incontrato o anche appena conosciuto mangia qualcosa, che consigliamo di portare perché intorno non ci sono molti posti dove comprare (comunque faremo presto un sopralluogo e saremo più dettagliati anche su questo).
Qui devo fare una raccomandazione: è davvero vietatissimo che qualcuno sia solo, per cui siamo tutti obbligati, se vediamo qualcuno isolato (a meno che non stia pregando con una specie di enorme cartello invisibile do not disturb sulla nuca. ), ad avvicinarci a lui e chiedere almeno come si chiama, che fa, da dove viene, dove va, se è felice, insomma quelle quattro domandine iniziali che noi femmine ci facciamo nei primi dodici minuti di conoscenza. Nessuno deve sentirsi solo al Monastero wi-fi, quindi chi vuole venire e non ha trovato nessuno che lo accompagni, venga senza paura, troverà compagnia.
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Alla pausa pranzo chi riesce a sbrigare la pratica panino velocemente potrà pregare il Rosario (sul nome di chi guiderà dobbiamo ancora aspettare).
Alla ripresa avremo il meraviglioso Padre Antonio Sicari che parlerà della Parola ascoltata, quindi dell’ascolto fatto carne dai santi, soffermandosi su diversi di loro, in particolare su Madeleine Delbrêl (l’ho già detto che non vedo l’ora?). Poi avremo la Parola scrutata, con don Pierangelo Pedretti, che ci darà qualche rudimento per fare la scrutatio della Parola e ci guiderà nella Parola che è stata scelta per la giornata (non la dico perché non la so manco io), e poi la Parola adorata, con don Antonello Iapicca, che siamo riusciti a intercettare dal Giappone.
Per le 17 massimo sarete tutti liberi di fiondarvi a prendere treni o aerei, ma ovviamente chi vuole può partire prima.
Grazie alla generosità di un benefattore, vorremmo lasciare a ciascuno un piccolo regalo, anzi due, anche per questo avremmo bisogno di sapere quanti saremo, oltre che per affittare le sedie, predisporre le particole (anche per celiaci), arruolare baby sitter per chi proprio non può lasciare i bambini a casa. Inoltre ognuno avrà una Parola consegnata, come compito a casa, e anche per questo ci è utile sapere chi viene. Mia figlia sta preparando bigliettini già da tempo. Chiediamo soprattutto ai romani, che di solito non dovendo viaggiare e prenotare biglietti aspettano l’ultimo momento, di farsi vivi appena possono. Comunque tutti saranno accettati anche se iscritti all’ultimo o non iscritti (questo forse non lo dovevo scrivere, vero Laura?, ma insomma dalle chiese non si caccia nessuno).
Ci saranno sacerdoti che confesseranno, ma se potete venire con la revisione fatta, meglio, così non vi perderete niente (e se qualche sacerdote legge e desidera venire, scriva alla mail e sarà super accetto; si può concelebrare portando paramenti, anche leopardati, come ha mostrato il Papa).
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Come l’anno scorso, stiamo ricevendo offerte in denaro, e insieme richieste di aiuto per pagare il viaggio o l’alloggio. Siccome il nostro regolamento prevede che le casse al termine siano sempre vuote, ci fidiamo della Provvidenza che ci aiuterà a coprire le spese della Basilica e dei viaggi dei relatori, a ringraziare i monaci per la pazienza, ad aiutare tutti quelli che ne avranno bisogno (già abbiamo provveduto a qualcuno, grazie alla efficienza extraterrestre del team delle bionde capitanate da Monica), e anche a dare offerte ai poveri del Cardinale di Roma e ad aiutare i fratelli cristiani perseguitati nel mondo, pietre vive del Monastero wi-fi che è la Chiesa. Chi può dare qualcosa potrà farlo, anche il giorno stesso, nei cestini. Chi non può, basta che venga!
Chiediamo a tutti di pregare sia da soli, nelle case, che insieme, nei monasterini spuntati in questi mesi nelle città, perché questa stramba cosa che è nata e che magari finirà domani, o forse no, possa comunque aiutare qualcuno a cercare il Signore tra le pieghe della sua vita.
Se il Signore vorrà che andiamo avanti, con un incontro all’anno come ci è stato autorevolmente consigliato da un vero pastore, i prossimi temi saranno la preghiera, la confessione, l’eucaristia e il digiuno (io a quello non vengo, per dire).
Stiamo aspettando gli ultimi aggiustamenti per diffondere il programma più dettagliato con tutti gli orari, in modo he chi ha proprio altri impegni inderogabili possa anche venire solo per una parte della giornata (va bene, dai, ve lo dico, padre Sicari è alle 14.20, la messa alle 11.45).
Per il dress code pensavo di proporre piume, ma mi hanno detto che non sono proprio monacali, quindi niente, mi sa che per una volta mi toccherà fare la persona seria.
QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA COSTANZA MIRIANO