“Abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita” ha detto il Papa e dunque cosa guardiamo di bello stasera insieme ai nostri figli?Nei mesi appena trascorsi la famiglia si è guadagnata il centro della scena, siamo stati «costretti a stare insieme a casa». Ora che la morsa della pandemia ci concede più libertà, si esce di casa e si prende un po’ fiato dalla pressione dei legami stretti coi propri familiari. Intendo quelli con cui si sta sotto le stesso tetto, perché invece tutto un altro filone narrativo della nostra cronaca recente riguarda le persone a noi care da cui siamo stati forzatamente lontani per mesi e ora possiamo riabbracciare.
La famiglia è proprio questo allegro e misterioso paradosso per cui se si sta insieme i legami sono così stretti da diventare pesanti, e se si sta lontani … manca la terra sotto i piedi.
Forse la sera rappresententa un momento privilegiato in questo tempo. E’ bello aver recuperato la possibilità di uscire, ma non rimpiombiamo nell’alienazione per cui ognuno va per i fatti suoi. Se durante la giornata gli impegni o le distrazioni ci riportano fuori, dopo cena ci si può ritrovare insieme sul divano per una manciata d’ore a guardare un bel film. Questa, in effetti, è sempre stata una bella trovata per riunire la famiglia in modo non formale e ora può essere qualcosa di necessario. Il Papa recentemente ha detto che abbiamo bisogno di storie, abbiamo bisogno di riflettere su quanto è accaduto con la pandemia attraverso storie che ci ricordino che il bene trionfa sul male:
Desidero dedicare il Messaggio di quest’anno al tema della narrazione, perché credo che per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme. Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri. (Messaggio del Santo Padre Francesco per la 54ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali)
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Il virus ci ha sbattuto in faccia la nostra fragilità e ha rivoluzionato la nostra vita. Ripartire non significa voltare pagina dimenticando alla svelta, anzi questo è il tempo in cui occorre digerire, rimuginare l’accaduto per depositarlo nella memoria in modo proficuo. Le storie servono a questo, a condividere quello che ci ha segnato per non dimenticarlo in fretta. La riflessione non è un cosa brutta e solitaria. Anche guardando un film comico insieme si possono aprire domande e condividere pensieri che vale la pena trattenere.
Ecco dunque alcuni suggerimenti per trascorre una serata in famiglia davanti a una pellicola che possa stimolare la condivisione personale. Ci sono titoli vecchi e alcuni recenti; ci sono film per i più piccoli e alcuni adatti a ragazzi un po’ più grandi. Spero che vi stimolino a tirar fuori dal cassetto della memoria altri titoli imperdibili. I temi che ho tenuto come guida per questa selezione sono: l’avventura che porta in dote sorprese, il bisogno di nutrire la fantasia, la meraviglia impensabile che è la realtà, fare i conti con il male e la propria coscienza, la famiglia come luogo di ferite e di cura, le prove della vita che dal dolore portano alla speranza, le amicizie impensabili. Ne aggiungereste altri, vero? Quali?