Ecco le prove degli eventi miracolosi, alcuni dei quali hanno implicato la trasformazione del pane e del vino in carne e sangueI resoconti dei miracoli che coinvolgono la Santissima Eucaristia si sono diffusi per secoli e hanno aumentato la reverenza nei confronti del Corpo e del Sangue di Cristo.
Queste storie continuano a ispirare i fedeli, e i luoghi in cui sono avvenuti questi miracoli sono diventati popolari mete di pellegrinaggio, in cui si possono ancora vedere le prove degli eventi miracolosi.
Il miracolo di Lanciano
Quello di Lanciano è forse il più famoso dei miracoli eucaristici.
Nell’VIII secolo, un sacerdote di Lanciano dubitava della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Quando pronunciò le parole di consacrazione durante la Messa, vide il pane e il vino trasformarsi in carne e sangue umani. Il sangue si coagulò in cinque globuli, che in seguito si credette rappresentassero le cinque ferite di Cristo.
Nel 1971, un’analisi scientifica della carne ha scoperto che si trattava di tessuto cardiaco e che il sangue era fresco. Il sangue e la carne sono ancora preservati, e si possono visitare nella chiesa di San Francesco a Lanciano.
Il miracolo eucaristico di Santarém (Portogallo)
Una donna del XIII secolo di Santarém, in Portogallo, consultò una maga perché il marito le era infedele. La maga le disse che l’avrebbe aiutata se le avesse portato un’ostia consacrata.
La donna andò a Messa e dopo la Comunione si tirò fuori dalla bocca l’ostia, avvolgendola nel suo velo. L’ostia iniziò a sanguinare, ma la donna la portò comunque a casa e la nascose. Quella sera, una luce iniziò a emanare dal cassetto in cui giaceva l’ostia. La donna confessò i suoi peccati a un sacerdote, e l’ostia venne restituita alla chiesa.
L’ostia insanguinata resta in mostra in quest’ultima, poi ribattezzata chiesa del Santo Miracolo.
Il Corporale di Bolsena
Nel 1263, un sacerdote tedesco si fermò a Bolsena mentre si recava a Roma. Come nel caso del sacerdote di Lanciano, aveva dei problemi a credere alla Presenza reale. Dopo la consacrazione, l’ostia che teneva tra le mani iniziò a sanguinare sul corporale sull’altare.
Il sacerdote si recò subito a Orvieto, dove Papa Urbano IV era in visita, per confessare il suo peccato di dubbio. Si dice che il Papa sia stato spinto da questo miracolo a commissionare a San Tommaso d’Aquino la composizione del Proprio per una Messa e di un ufficio per onorare la Santa Eucaristia come il Corpo di Cristo, che venne introdotto un anno dopo, con l’istituzione della festa del Corpus Domini.
Il corporale rimane in mostra nella cattedrale di Orvieto, e si può ancora visitare il luogo in cui è avvenuto il miracolo, la chiesa di Santa Cristina a Bolsena.
Il miracolo di Blanot (Francia)
Il 31 marzo 1331, domenica di Pasqua, un’ostia cadde dalla bocca di una donna al momento della Comunione, e finì sul pezzo di stoffa che le copriva le mani. Quando il sacerdote, informato di questo incidente, si avvicinò alla ringhiera su cui era caduta l’ostia, trovò una macchia di sangue dove avrebbe dovuto trovarsi l’ostia.
Dopo la Messa il sacerdote provò a pulire il pezzo di stoffa, ma la macchia, anziché diventare più piccola e chiara, divenne più grande e più scura. Il pezzo di stoffa è conservato ancora oggi, ed è esposto solennemente ogni anno nella festa del Corpus Domini.
Le Ostie di Siena
Il 14 agosto 1730, durante una festa per la vigilia dell’Assunzione, i ladri irruppero nella chiesa di San Francesco a Siena e rubarono un ciborio d’oro che conteneva delle ostie consacrate. Qualche giorno dopo, le ostie vennero trovate in una cassetta delle offerte in chiesa, coperte di polvere.
Le ostie vennero ripulite, ma non erano adatte al consumo, e quindi si decise che sarebbero state deposte in un nuovo ciborio e lasciate a deteriorarsi. Le ostie rimasero però fresche per decenni, e possono essere ancora viste in quella che oggi è la basilica di San Francesco.
Il miracolo di Chirattakonam (India)
Il 28 aprile 2001, apparvero delle macchie rosse sull’ostia durante l’adorazione eucaristica nella parrocchia di St. Mary di Chirattakonam, in India. Il sacerdote rimise l’ostia nel tabernacolo e tornò qualche giorno dopo per esaminarla. Quando lo fece, notò che le macchie avevano formato l’immagine di un uomo coronato di spine. L’ostensorio con le ostie è ancora custodito nella chiesa.