A febbraio gli hanno inviato un loro “lavoretto” e pochi giorni fa…
Tre piccoli scolari della seconda elementare istituto Betlem di Gallarate, in provincia di Vareselo scorso febbraio, hanno partecipato al concorso “Amici in fiore” in cui veniva chiesto di dedicare fiori e pensieri ad una persona speciale.
L’idea dei piccoli scolari
Senza nessun input delle maestre, Federico, Tommaso e Mattia hanno suggerito di dedicare il lavoro a papa Francesco, rappresentandolo circondato da fiori che richiamavano ciascuno le sue qualità: la bontà, la simpatia, la calma, la gentilezza e la saggezza, e i sentimenti che ai bimbi ispira: amicizia, fede, amore.
“Perché non inviarla al Papa?”
«Perché non inviare questa piccola grande opera anche al Papa, essendo a lui dedicata? – racconta il coordinatore delle attività didattiche Gianni Scapellato – Così hanno pensato insegnanti e bambini e così hanno fatto. Senza certo aspettarsi in cambio una risposta» (Varesepress, 26 maggio).
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Il messaggio
Davvero grande è stata l’emozione degli allievi che si sono visti recapitare un dono direttamente dal Vaticano da parte di papa Francesco: una lettera in cui il Pontefice, commosso dal pensiero dei tre bimbi, invoca la benedizione – per intercessione della Madonna e di San Francesco – su di loro, gli insegnanti e i famigliari invitandoli a seguire sempre la via del Signore.
«Il Santo Padre vi esorta a porre sempre al primo posto nel vostro cuore il Signore Gesù, il vero Amico fedele che mai ci abbandona», si legge nella lettera a firma di monsignor Paolo Bprgia, assessore presso la Segreteria di Stato Vaticana.
La medaglia
E, insieme alla lettera, una piccola medaglia con l’effigie di papa Francesco per ciascun allievo.Tutto questo quando, al progetto realizzato a febbraio, quasi non ci si pensava più: «Ci sono momenti nei quali la scuola non è più soltanto il luogo della conoscenza e del sapere – continua Scarpellato – il luogo dell’impegno e della fatica; ci sono momenti in cui la scuola regala emozioni che la rendono un luogo speciale. Emozioni che vissute da bambini rimarranno indelebili, così come lo è stato per Mattia, Federico e Tommaso» (Malpensa24, 26 maggio).
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