Colpito al cuore uno dei luoghi simbolo del Piemonte dedicati alla Madonna. Il parroco: chi sa, parli
Hanno devastato un lampione, profanato le statue del Cristo e di San Giuseppe, divelto l’angelo alla sinistra della Madonna davanti alla Grotta di Lourdes. E’ successo nelle scorse notti nell’area del parco del santuario di Fontanelle di Boves (Cuneo), nel piazzale del Rosario.
Un atto vandalico a pochi giorni dall’inaugurazione (domenica 5 maggio alle 10,15, dopo la messa) dei lavori che hanno rinnovato il parco. Durante la messa di domenica 28 aprile, l’appello del parroco don Beppe Panero: «Chi ha visto, parli» (La Stampa, 29 aprile).
Un luogo nato nel 1913
Il santuario delle Fontanelle, dedicato alla Regina Pacis, è uno dei luoghi più importanti e frequentati del Piemonte. Ogni anno migliaia di pellegrini approdano in questo luogo di pace per pregare la Madonna.
Il fondatore del santuario è don Biagio Agostino Pellegrino (classe 1882), inviato a Fontanelle nel 1913, diventando il primo Parroco-Arciprete della frazione di Boves.
Poco dopo essere giunto Fontanelle il Parroco decide di erigere una nuova chiesa per la popolazione, ma nel 1917 viene richiamato alle armi.
Ritornato dalla guerra, prende in considerazione l’idea personale di erigere un vero Santuario, per farne un grande centro di devozione mariana e pubblica la sua proposta nel periodo mensile della parrocchia.
Il crollo improvviso
L’avvocato Beltrù, proprietario del terreno non vuol assolutamente vendere il suo fondo e aderire alle sue insistenti richieste dove Don Pellegrino vuole far sorgere il Santuario.
Dopo numerose laboriose trattative riesce a ottenere un terreno molto distante dalla chiesa parrocchiale e si accinge alla costruzione. I lavori proseguono con una certa celerità e le mura del coro e di un lato hanno già raggiunto l’altezza del cornicione. Quando nella notte del 14 settembre 1923 tutto crolla improvvisamente.
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“Ne faremo una più bella e grande”
La notizia portata al mattino è un colpo tremendo. Ma non si perde d’animo. Confidente nella Vergine, attende un segno dall’alto. Questo segno dal cielo gli appare qualche giorno dopo, quando un parrocchiano già tenacemente contrario all’idea di una nuova chiesa, gli dice: “Coraggio Arciprete non se la prenda per il crollo della sua chiesa. Quel sito era il meno indicato. La Madonna non la voleva là. Vedrà ne faremo una più bella e più grande”.
Qualche giorno dopo, l’avvocato Beltrù commosso per la disgrazia avvenuta, si decide a cedergli e vendergli il terreno inizialmente scelto da Don Pellegrino.
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Il parco
Il progetto del Santuario viene offerto gratuitamente dall’architetto Pier Giuseppe Mazzarelli; nei primi mesi del 1924 iniziano i lavori e nella primavera del 1927 il tetto è ormai ultimato. Nel luglio del 1928 si ha la solenne benedizione dell’opera intitolata “Santuario Regina Pacis”, insieme ad una moltitudine di persone; la chiesa però è ancora spoglia di quadri ed opere e nel 1939 si ha l’incoronazione della statua di Regina Pacis.
Costruito il tempio, Don Pellegrino acquista a più riprese l’ampio terreno circostante che gli dà modo di avere il giardino con parco di ritrovo per i pellegrini in visita. In seguito acquisterà la collinetta attigua dove erigerà la Cappella dell’Addolorata, la grotta di Lourdes e il monumento ai Caduti.
Don Pellegrino morirà in seguito a malattia il 17 dicembre 1943 all’età di 61 anni (Boves online). Gli sfregi dei giorni scorsi sono un’offesa a chi, come lui, ha creato questo luogo di devozione dando tutto se stesso.
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