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Premio Templeton 2019 a Marcelo Gleiser, fisico agnostico che resta aperto al mistero

Marcelo Gleiser.

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Bérengère Dommaigné - pubblicato il 20/03/19
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«La scienza non uccide Dio». Ecco cosa ha voluto dimostrare il fisico brasiliano Marcelo Gleiser, vincitore del premio Templeton 2019. Questo riconoscimento, istituito nel 1972, si prefigge di valorizzare personalità che affermano la dimensione spirituale della vita.

Il fisico brasiliano Marcelo Gleiser ha appena ricevuto il premio Templeton per aver affermato nel proprio campo la dimensione spirituale della vita. Sessantenne nativo di Rio de Janeiro, il docente di fisica e astronomia vive negli Stati Uniti dal 1986. L’uomo – che si dice agnostico – ha tuttavia dimostrato nei suoi scritti che la scienza e le religioni non sono nemiche: «Mantengo lo spirito aperto perché comprendo che la conoscenza umana è limitata», ha spiegato. È per il suo lavoro di ricerca che ha ricevuto il premio.



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Creato nel 1972 da un ricco americano presbiteriano, John Templeton (1912-2008), questo riconoscimento valorizza personalità che lavorano per il progresso della ricerca e scoperte riguardanti realtà spirituali. Economicamente molto significativo (1,1 milioni di sterline britanniche, il doppio del Nobel!), il premio Templeton è stato conferito dalla sua fondazione in qua a personalità come Madre Teresa, Desmond Tutu, il Dalai Lama nonché Alexander Solzhenitsyn.

Avere l’umiltà di essere circondati di mistero

Se Marcelo Gleiser ha vinto il premio quest’anno, è perché in numerose opere e articoli ha dimostrato come la scienza e la religione cerchino ciascuna di rispondere a questioni molto simili sull’origine della vita. Così dice l’uomo, padre di cinque figli:

La prima cosa che leggete aprendo la Bibbia è una storia di creazione. Ebrei, cristiani, musulmani: tutti vogliono sapere come il mondo è apparso. Dobbiamo avere l’umiltà di accettare che siamo circondati di mistero.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]