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Il falegname che insegna ai suoi apprendisti adolescenti ad essere pro-life attraverso il loro lavoro

GREGORY BROWN
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Cerith Gardiner - pubblicato il 11/03/19
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Il Cavaliere di Colombo di quarto grado sta costruendo una cultura della vita, una culla alla voltaDa adolescente, Gregory Brown era riluttante a pregare. Non pensava di avere tempo, neanche per cinque minuti al giorno. Con un po’ di persuasione, però, alla fine si è messo a pregare e a studiare le Scritture.

“La Parola di Dio è davvero il modo in cui Dio mi si è rivelato”, ha confessato al North Texas Catholic. “Nell’arco di sei mesi, sedermi e pregare per 45 minuti è diventato facilissimo”. Questa devozione nei confronti della preghiera è continuata nella sua vita adulta, e oggi, a 34 anni, crede che la preghiera e la sua fede siano alla base di tutto il suo lavoro caritativo.

Ogni estate, Brown dedica almeno due settimane a insegnare agli adolescenti come costruire delle culle a Camp Forth Worth, e nel frattempo chatta sul fatto di essere pro-life. Le culle vengono poi donate a Catholic Charities Forth Worth, che le dona alle mamme in difficoltà. “Essere pro-life è camminare con quella madre – non solo nella decisione di dare alla luce il proprio figlio, ma anche nell’aiutarla dopo la nascita del bambino, di assisterla nelle sue necessità”, ha affermato Brown.


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Negli ultimi vent’anni, il Cavaliere di Colombo di quarto grado e i suoi apprendisti hanno costruito oltre 300 culle, che secondo lui sono state “infuse” nella preghiera per le future mamme e i loro bambini. Facendo riferimento al motto di San Benedetto, Ora et Labora, Brown crede nel principio di fondere lavoro e preghiera. Ogni pezzo di legno che è stato tagliato e sabbiato, levigato e dipinto, è stato accompagnato con la preghiera, che Brown descrive come fondamentale, tanto quanto la culla stessa.

Brown non si limita a costruire culle, promuovendo anche negli adolescenti la consapevolezza dell’unirsi per un bene maggiore e lavorare per chi ha bisogno di aiuto nella comunità – promuovendo al contempo il messaggio pro-vita. Nel suo tempo libero, Brown sta costruendo personalmente altre 50 culle.

E non è finita qui. Il Cavaliere di Colombo crede che mentre recitava il Rosario davanti al crocifisso Maria lo abbia ispirato per la sua prossima missione: fondare una scuola vocazionale no-profit e trasmettere le sue conoscenze di falegnameria a chi è emarginato dalla società, come i senzatetto, i rifugiati e i veterani. In questo modo non solo formerebbe le persone perché abbiano capacità utili, ma potrebbe anche realizzare molti mobili per chi ne ha bisogno.


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“Ho notato che nella mia vita vado in vari posti. Mi invitano. Arrivo, e Dio mi dà l’opportunità di servire. È una delle più grandi benedizioni della mia vita, comparire lì dove Dio mi manda, ovunque mi conduca, e poter usare i miei doni e i miei talenti come serve”, afferma.

Vivendo in base allo standard dei Cavalieri di Colombo di “unità, fraternità e carità”, Brown sembra entusiasta di dove lo porterà la sua fede. Già pronto a servire Dio e chi lo circonda, Brown crede che “ciò che ci avvicina alla santità è ordinario – fare il bene agli altri, e cercare qualcosa che sia più grande di noi”.