Lo ha citato in 15 suoi discorsi: questi i passaggi in cui si è registrata una maggiore convergenza tra papa emerito e santo di Pietrelcina, riportati dal direttore di Padre Pio Tv
«Non è fuori luogo parlare di una vera e propria devozione di Benedetto XVI verso il Santo di Pietrelcina che, durante quello che lo stesso Pontefice ha definito “il mio pellegrinaggio” a San Giovanni Rotondo, si è espressa anche con il linguaggio dei gesti quando è sceso nella cripta del santuario di Santa Maria delle Grazie e si è inginocchiato in silenzioso e profondo raccoglimento dinanzi alle reliquie del corpo del Santo, nel periodo della sua prima ostensione alla pubblica venerazione».
Stefano Santino Campanella, direttore di Padre Pio Tv e Tele Radio Padre Pio, in un’intervista a La Stampa (1 marzo) spiega la convergenza spirituale tra il Papa emerito e il santo di Pietrelcina
E aggiunge Campanella: «Quella di Padre Pio è stata certamente una delle espressioni di santità della Chiesa maggiormente presenti nel magistero di Benedetto XVI, che lo ha citato come modello in ben 15 dei suoi discorsi, omelie o documenti che ha donato alla Chiesa in quasi otto anni di pontificato».
Dall’ “uomo semplice” all’Eucaristia
Il direttore della tv ispirata al santo cappuccino evidenzia alcuni dei passaggi più significativi di Ratzinger.
Dalle riflessioni di Benedetto XVI su Padre Pio emerge, secondo Campanella, un efficace ritratto spirituale del Cappuccino stigmatizzato che, come tutti i beati e i santi, indica agli uomini «la strada per diventare felici» (20 agosto 2005). «Egli riviveva con tale fervore il mistero del Calvario da edificare la fede e la devozione di tutti» (18 settembre 2005). Tutto ciò gli è stato possibile grazie all’«amore per l’Eucaristia e per il Crocifisso» e allo «spirito di docilità alla Chiesa, che hanno permeato l’intera sua umana vicenda» (23 settembre 2005). Ecco perché a questo «uomo semplice, un “povero frate”, come diceva lui, Dio ha affidato il perenne messaggio del suo Amore crocifisso per l’intera umanità» (14 ottobre 2006). «San Pio da Pietrelcina» è stato uno dei santi sacerdoti che «si dedicavano quasi esclusivamente al ministero del confessionale» e rappresenta un «esempio» per i confessori del nostro tempo (19 febbraio 2007).
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Padre Pio, giovani e malati
«La testimonianza di fede e di carità che animò san Pio da Pietrelcina» può, infatti, ancora oggi incoraggiare i «giovani a progettare» il loro «futuro come un generoso servizio a Dio e al prossimo», può aiutare i «malati a sperimentare nella sofferenza il sostegno e il conforto di Cristo crocifisso», affermava Ratzinger (23 settembre 2009),
E ancora, rappresenta «per tutti i cristiani un invito a confidare sempre nella bontà di Dio, accostandosi e celebrando con fiducia il Sacramento della Riconciliazione» (2 dicembre 2009) e rivela «a tutti noi come il confessionale possa essere un reale “luogo” di santificazione» (25 marzo 2011) (Vatican Insider, 28 febbraio).
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“Di fronte a questo rischio…”
Il 21 giugno 2009, 22 anni dopo la visita di Giovanni Paolo II, Ratzinger si recò in visita a San Giovanni Rotondo. Celebrando la messa, alla presenza del reliquiario contenente il cuore di San Pio, pronunciò queste indimenticabili parole rivolte ai suoi figli spirituali:
«I rischi dell’attivismo e della secolarizzazione sono sempre presenti; perciò la mia visita ha anche lo scopo di confermarvi nella fedeltà alla missione ereditata dal vostro amatissimo Padre. Molti di voi, religiosi, religiose e laici, siete talmente presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati nell’ospedale, da correre il rischio di trascurare la cosa veramente necessaria: ascoltare Cristo per compiere la volontà di Dio.
«Quando vi accorgete che siete vicini a correre questo rischio, guardate a Padre Pio: al suo esempio, alle sue sofferenze; e invocate la sua intercessione, perché vi ottenga dal Signore la luce e la forza di cui avete bisogno per proseguire la sua stessa missione intrisa di amore per Dio e di carità fraterna».
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