Philip Kosloski - pubblicato il 14/01/19 - aggiornato il 03/07/24
Fate fatica a pregare? Leggete questi semplici sette consigli, pratici e ispirati, del santo Pontefice polacco.
Fate fatica a pregare? Leggete questi semplici sette consigli, pratici e ispirati, del santo Pontefice polacco.
I nostri cuori sono concepiti per amare e per rendere grazie, eppure una fitta coltre ci rende talvolta difficile il compito. Non c’è una vita spirituale viva e vera, senza una pratica di preghiera costante e paziente. La buona notizia è che possiamo ispirarci a dei grandi testimoni di Dio. I santi che hanno imparato a pregare attraversando prove e tormenti. La loro sapienza spirituale unica ci incoraggia, ci guida e c’insegna a pregare.
Quelli che hanno assistito a una celebrazione liturgica con san Giovanni Paolo II si ricordano di un uomo che prendeva allora un’altra dimensione, al punto che si trasformava profondamente nella contemplazione. Pregava molte volte al giorno, intercedeva per il mondo mentre si avvicinava sempre di più a Dio.
È la preghiera che gli ha permesso di attraversare le prove della sua vita, degli anni della sua giovinezza, in un Paese occupato dai nazisti, ma anche durante i suoi anni di battaglia con la Chiesa di Polonia e fino alla fine del suo pontificato. San Giovanni Paolo II ha scritto molto riguardo alla preghiera. Ha spesso dato consigli nel corso delle sue allocuzioni, particolarmente ai giovani, e riportiamo qui qualche estratto. Certamente v’infonderanno la forza per tenere levate le braccia nella preghiera senza più abbassarle.
Cliccate sulla galleria per leggere i consigli di san Giovanni Paolo II:
«Il Rosario è la mia preghiera preferita. È una preghiera meravigliosa. Meravigliosa in semplicità e di profondità. In questa preghiera ripetiamo molte volte le parole dell’Arcangelo e quelle di Elisabetta alla Vergine Maria» (Angelus del 29 ottobre 1978).
«È necessario mettere la preghiera al primo posto, dialogo intimo di Colui che vi chiama ad essere suoi discepoli. Siate ragazzi e ragazze generosi nelle vostre attività, ma anche e al contempo profondi nella contemplazione del mistero di Dio. Fate dell’Eucaristia il cuore della vostra giornata» (25 marzo 2002).
«Se volete davvero seguire Cristo, se volete che il vostro amore per Lui cresca e duri a lungo, dovete anzitutto essere fedeli alla preghiera. È la chiave della vitalità della vostra vita in Cristo. Senza la preghiera, la vostra fede e il vostro amore moriranno. Se siete costanti nella preghiera quotidiana e nella celebrazione della messa domenicale, il vostro amore in Gesù aumenterà. E il vostro cuore conoscerà una gioia profonda e una pace quale il mondo mai potrà darvene» (sabato 12 settembre 1987 alla gioventù di New Orleans, USA).
«Come pregava Gesù? …Noi sappiamo che la sua preghiera era segnata da uno spirito di gioia e di lode» (Sabato 12 settembre 1987 alla gioventù di New Orleans, USA).
«Quando è difficile pregare, la cosa più importante è non smettere, non rinunciare allo sforzo. In quei momenti, volgetevi alla Bibbia e alla liturgia della Chiesa. Meditate la vita e gli insegnamenti di Gesù così come sono riportati nelle Scritture. Riflettete sulla sapienza e sul consiglio degli apostoli, nonché sui messaggi dei Profeti. Cercate di far vostre le belle preghiere dei Salmi» (Sabato 12 settembre 1987 alla gioventù di New Orleans, USA).
«Quando pregate dovete comprendere che la preghiera non consiste unicamente nel domandare qualcosa a Dio o nel trovare un aiuto particolare, anche se le preghiere di domanda sono autentiche vie di preghiera. La preghiera deve soprattutto essere caratterizzata dall’azione di grazia e dalla lode, dall’adorazione e dall’ascolto attento, dalla richiesta a Dio di perdono. Se seguite i consigli di Gesù, se pregate Dio con costanza, imparerete allora a pregare bene. Dio stesso vi insegnerà» (Sabato 12 settembre 1987 alla gioventù di New Orleans, USA).
traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio