Inviò un suo fedele alla Scala Santa a Roma, che, grazie a lei, “vide” due volte l’ArcangeloUn giorno un pio fedele, andò a fare visita a santa Giacinta Marescotti. La santa, che stava a Viterbo, gli affidò allora questo compito: “Avrei bisogno da qui ai prossimi otto giorni che lei salga per me la Scala Santa di Roma”. L’uomo rispose: “Sono tornato da Roma dieci giorni fa e devo tornarci fra una ventina, come può pretendere che ci vada nei prossimi otto giorni, quando i miei affari non me lo permettono? Quindi voglia scusarmi se non posso renderle questo servigio”.
La santa disse allora: “Se ci andasse, però mi farebbe questa cortesia?”. Lui assentì e promise ancora, su richiesta della santa, che se fosse andato a Roma nel periodo che Giacinta desiderava, pur non essendo nei suoi piani, l’avrebbe accontentata.
Tre giorni dopo, un amico pregò quell’uomo di accompagnarlo a Roma per degli affari urgenti. Lui trovò la scusa di dover restare a Viterbo per alcuni giorni, ma l’amico insistette tanto che alla fine rispose: “Prima di stasera, ti darò una risposta”. Andò a consultarsi con la santa, che lo spinse a partire, dicendogli che gli avrebbe affidato alcune lettere da recapitare nella Capitale. Così, l’uomo andò dall’amico a dirgli che lo avrebbe accompagnato. La partenza fu fissata per il giorno seguente. Quel mattino, l’uomo tornò dalla santa, che gli ricordò di andare alla Scala Santa in tal giorno, come le aveva promesso. Il suo consiglio venne a proposito, perché lui aveva già dimenticato l’impegno.
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Dietro nuove insistenze di Giacinta, però, ribadì la sua promessa. Allora santa Giacinta aggiunse: “Vada con gioia, voglio mandarle il mio angelo Raffaele a proteggerla”. Partì dunque con l’amico. Giunti a Roma, l’uomo concluse i suoi affari nel giro di due giorni e nel terzo – quello che la santa gli aveva indicato – pensò di andare alla Scala Santa dove con fervore pregò. Tornato a casa verso mezzanotte si sentì chiamare da una voce chiara e forte che lo svegliò; credette di vedere l’arcangelo Raffaele assieme al giovane Tobia e la sua meraviglia fu tale che gridò, svegliando tutta la famiglia.
Il giorno seguente, si mise in cammino verso Viterbo. Appena arrivato si recò subito da santa Giacinta; lei gli disse di andare alla chiesa di san Giuseppe e gli consegnò un pacchetto che teneva nella manica della tunica. Giunto alla chiesa indicatagli, aprì il pacchetto e vi trovò un’immagine dell’arcangelo Raffaele assieme a Tobia, proprio come era apparso ai suoi occhi due giorni prima a Roma.
La santa morì nel 1640 e la sua canonizzazione sarà celebrata da Pio VII nel 1807.
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