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Le apparizioni dell’angelo che liberava gli schiavi a San Giovanni de Matha

Un angelo è apparso più volte a San Giuseppe de Matha, sacerdote di origine spagnola

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 15/12/18
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Lo spirito celeste ha indicato al sacerdote quale sarebbe stata la missione della sua vitaSan Giovanni di Matha (1154-1213) mentre stava celebrando la sua prima santa Messa nella cappella del vescovo ebbe una apparizione di uno spirito celeste. Durante la celebrazione eucaristica Dio mandò un angelo a questo sacerdote novello per fargli capire quale sarebbe stata la sua missione.

ANGEL

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L’angelo gli apparve in veste candida e luminosa e sul petto aveva disegnata una Croce di colore rosso-azzurro ai lati dello spirito celeste apparvero due schiavi: uno cristia­no e 1’altro musulmano. L’angelo pose le mani sul capo dei due schiavi e poco dopo sparì. San Giovanni di Matha capi che era volontà di Dio che egli si dedicasse alla redenzione degli schiavi. Passarono alcuni anni e san Giovanni pregava per conoscere ancora meglio i disegni di Dio.

Fece amicizia con l’eremita Felice Valerio e mentre un giorno essi discorrevano di realtà soprannaturali videro apparire un cervo che portava fra le corna ramificate una croce di due colori: rosso ed azzurro. Valerio si meravigliò grandemen­te ed allora san Giovanni di Matha gli rivelò la visione dell’angelo avvenuta nel giorno della celebrazione della sua prima Messa.



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Per tre notti tutti e due ebbero una visione celeste che manifestò che era volere divino che si creasse un ordine religioso per la redenzione degli schiavi dei pirati. Il papa di allora era Innocenzo III. San Giovanni di Matha e Felice Valerio gli si presentarono a Roma dopo un durissimo viaggio invernale e furono ben accolti; il pontefice voleva però considerare meglio la questione.

Proprio in quei giorni, mentre celebrava la Messa proprio nel momento del­l’elevazione dell’ostia consacrata il papa vide apparire un angelo dalla veste bianca con una croce bicolore sul petto e due schiavi ai lati. Comprese così che Dio voleva questo nuovo ordine e approvò la fondazione dei Trinitari con una bolla papale nel 1198.

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L’ordine dei Trinitari si sviluppo in modo notevole e molti nobili italiani e francesi donarono fondi a favore dell’attività difficile e pericolosa di recarsi nei territori controllati dai mussulmani e accordarsi per il riscatto dei prigionieri cristiani. Anche san Giovanni incontrò ostilità: una volta il timone e le vele della sua nave furono sabotati dal nemico che sperava che l’imbarcazione affondasse durante il viaggio di ritorno, ma i passeggeri raggiunsero la loro destinazione, la Sicilia, incolumi.

Giovanni di Matha trascorse gli ultimi due anni di vita a Roma, dove morì il 17 dicembre 1213.


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