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Carlo Verdone: Papa Francesco è un prete concreto e illuminato

POPE FRANCIS CARLO VERDONE
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 11/12/18
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L’attore e regista romano parla di Bergoglio: è una bussola in un mondo dove si urla troppo e la fede viene meno

Romano, credente, 68 anni. L’identikit dell’attore e regista Carlo Verdone, che in un’intervista a Il Messaggero (11 dicembre) si esprime su Papa Francesco. Una persona, dice Verdone, che ama la «concretezza».

«Il Pontefice – evidenzia – esercita la sua missione pastorale con il buon senso di un prete illuminato, non certo con la distanza di un sovrano irraggiungibile».

“Stimola una riflessione pacata”

Nel momento in cui tutti i leader del mondo «alzano i toni, urlano per eccitare i peggiori istinti della gente», Papa Francesco «stimola pacatamente la riflessione sui temi cruciali della nostra epoca. Un’epoca difficile, che ha smarrito la dimensione spirituale ed etica».

Un periodo in cui le chiese sono spesso «vuote», sottolinea l’attore e regista romano, perché molta gente «ha messo da parte la fede», salvo ritrovarla verso la fine della propria esistenza, quando ci si rende conto che per arginare i mali del mondo bisogna prima ri-appacificarsi con se stessi e con Dio.



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La fede secondo Verdone

In un colloquio con L’Osservatore Romano (2011) Verdone si definiva un credente, con centomila punti di fragilità, con diecimila incertezze, un giorno vedo bene le cose un altro no, però non credo al credente che mi dice: “Io credo e sono tranquillo con me stesso“. Io credo a colui che si interroga quotidianamente, o molto spesso, su come riprendersi la fede. La fede per me è un rincorrerla continuamente e, quindi, un interrogarti dentro».

Gli ipocriti

«Certe volte – ragionava – stimo molto di più delle persone atee che dicono di non credere, perché vedo che nella loro vita hanno un comportamento assai retto. Viceversa ci sono dei credenti che vanno in chiesa, declamano anche con grande sicurezza la loro fede, ma hanno un comportamento ipocrita. A quelli credo molto poco».



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La morte e l’aldilà

E anche sulla morte ha un’idea ben precisa e legata all’aldilà. « C’è qualcosa dentro di me che mi fa credere che la morte dell’uomo in realtà è una morte apparente, e che poi la vita ricomincerà in un altro modo, ma è qualcosa che non sappiamo comprendere bene. Probabilmente siamo un tutt’uno, un mosaico di un’unica entità; siamo dei frammenti di Dio. Comunque se smettessi di riflettere sulla fede, sarei un grande superficiale; una persona assolutamente mediocre».

Che vuoto senza il Papa!

Quanto siano due punti riferimenti nella sua vita la fede e il Papa lo testimonia anche quanto dichiarò a Il Messaggero (2013) subito dopo l’elezione di Bergoglio, parlando del vuoto che ha preceduto il Conclave (Ratzinger si era dimesso ndr) «La Roma dei credenti negli ultimi giorni trasmetteva attesa e smarrimento. Perché il Papa rappresenta una sorta di protezione, di riferimento […]».



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