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Genitori, leggete fiabe ai vostri figli. E ad alta voce!

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Marzena Wilkanowicz-Devoud - Aleteia Polonia - pubblicato il 30/10/18
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Leggere ad alta voce una storia a un bambino è un modo di condividere con lui un momento forte. È pure una maniera di stimolare il suo sviluppo, nonché di apportare un supplemento di anima alla sua vita interiore. Provate durante il ponte.

In Polonia, la scrittrice e sociologa Irena Kozminska è iniziatrice di una campagna che incoraggia gli adulti a leggere storie ai bambini. Da sette anni questa operazione condotta su scala nazionale incontra un successo mediatico paragonabile a quello di Telethon in Italia. Si è poi diffuso a macchia d’olio in alcuni Paesi vicini, e i suoi promotori sognano ormai di estendere questa iniziativa su scala europea. Irena Kozminska sostiene, studi e appunti alla mano, che la lettura ad alta voce non solamente arricchisca sensibilmente il vocabolario di un bambino, ma che lo aiuti anche a strutturare il suo pensiero espandendo le conoscenze generali. Di conseguenza, il bambino parla di più, comprende di più e comunica in modo molto più espressivo.



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Secondo lei, la lettura ad alta voce genera altri benefici: stimola la concentrazione, la memoria e l’immaginazione, con un’influenza significativa sull’apprendimento a scuola. Raccontare una storia ad alta voce crea il piacere, nel lettore e nel bambino, di entrare insieme in un altro mondo grazie alla musicalità delle parole, grazie al potere evocatore delle illustrazioni, e naturalmente grazie alla forza del racconto. Non foss’altro per il piacere dato da semplice stare fianco a fianco – piacere tanto più forte se lo si è conosciuto da bambini e si desidera trasmetterlo…

Un tête à tête pieno di attenzione

Non tutti i genitori si sentono necessariamente dotati per la lettura ad alta voce: poco importa, non è necessario essere attori per leggere ad alta voce. Molti non immaginano il piacere che procura la lettura di una storia. Piacere per il lettore… e per l’uditore: il bambino cerca di captare la voce del genitore, una voce che non è affatto la medesima che l’adulto impiega nelle discussioni correnti. Su questo modo di comunicazione intima si stabilisce un’altra relazione, più sensibile e al contempo più affettiva. Una relazione che apporta dell’amore al bambino, della prossimità… Un tête à tête unico pieno di magia e di attenzione.



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Un supplemento di anima

Leggere ad alta voce aggiunge un supplemento di anima: le emozioni sono trasmesse direttamente, il bambino le sente e le comprende meglio che se leggesse egli stesso in silenzio. Questa lettura gli darà la voglia di leggere anche egli stesso di più. La lettura resta uno dei mezzi migliori per passare del tempo libero. Evita la noia, diverte, sviluppa il senso dello humour. Un bambino che legge molto impara a conoscere diversi personaggi, le loro storie e le loro attitudini. Si confronta così all’universo dei valori e acquisisce la capacità di distinguere il bene dal male. La lettura è un mezzo eccellente per «alimentare una vita interiore nel bambino», sottolinea Irena Kozminska.



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Come fare?

Al bambino che si affaccia sul mondo della lettura, o che non ama molto leggere, Irena Kozminska consiglia di proporre l’alternanza: «Leggiamo una pagina tu e una io, un capitolo tu e uno io…». È un mezzo efficace per aggiungere della varietà e attrarre quelli che fanno fatica a concentrarsi. Si possono anche condividere i ruoli: ognuno sceglie un personaggio, e questo porta ad animare i racconti, a dialoghi viventi. Ultimo piccolo consiglio: se il bambino sta cominciando, o se non ama molto leggere, meglio evitare di correggerlo troppo spesso o di riprenderlo quando sbaglia una parola…



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Quando cominciare?

È più facile cominciare presto, ma non è mai troppo tardi… Molti bambini che sanno leggere molto bene amano tanto che i loro genitori, i nonni o gli insegnanti leggano loro delle storie ad alta voce. Questa lettura ad alta voce non si limita solo a racconti e romanzi… Si può anche proporre ai bambini una lettura più informativa. Per Irena Kozminska le due cose si completano perfettamente. Ciò che conta davvero – insiste – è la relazione condivisa. Leggiamo quindi ad alta voce a nostro figlio per il piacere del momento, per offrirsi una pausa, per condividere emozioni con lui. E assaporiamo con gusto questi momenti.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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