separateurCreated with Sketch.

Paige stava per suicidarsi. Ora convince gli altri a non farlo (VIDEO)

PAIGE HUNTER
whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Paola Belletti - pubblicato il 29/10/18
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Aveva solo 14 anni, Paige Hunter, quando ha subito un brutale stupro per strada ad opera di uno sconosciuto. Ha sofferto intensamente e a lungo di stress post traumatico e depressione fino ad arrivare alla decisione di porre fine alla propria vita. Ma due automobilisti si sono fermati e le hanno parlato…

La violenza subita e la depressione

Era una ragazzina quando è successo. Stava rientrando da casa di un amico quando è stata aggredita da uno sconosciuto che l’ha stuprata. La violenza subita l’ha trascinata in un gorgo di disperazione fino a farle vedere solo nel suicidio l’unica possibile via d’uscita da tanta angoscia. (vedi the Sun)

Per sei mesi non ha raccontato nulla ma aveva continui flashback del momento dell’aggressione; fino a 70 volte la settimana. Come spesso si riscontra nelle vittime di abusi sessuali a causa del senso di vergogna che raggela ancora di più il sangue nelle vene, non aveva cercato aiuto presso nessuno. Non sapeva più cosa fare, era sopraffatta dal continuo ri sperimentare l’orrore subito. E come tanti che arrivano a tale risoluzione ha visto nella fine della propria vita la fine della propria insopportabile sofferenza.


SAD MAN
Leggi anche:
Angelo ha tentato 4 volte il suicidio. Ma ora c’è chi lo ascolta

Paige non ce la fa più e si incammina verso il famigerato ponte dei suicidi

Per questo un giorno si è incamminata in direzione del Wearmouth Bridge nel Sunderland. Una volta giunta al punto che forse in tanti avevo già eletto come trampolino per tuffarsi nella morte e cercare sollievo, ha scavalcato la ringhiera di protezione ed è rimasta attaccata lassù per 5 minuti; solo 5, ma nel suo vivido ricordo le sembrano tuttora molti di più, quasi infiniti.

Due sconosciuti, la salvezza e la gratitudine che ora vuole mettere al servizio degli altri

Ebbene quel tempo è bastato a permettere alla Provvidenza di soccorrerla con le sembianze di due uomini in viaggio su di un furgone. I due sconosciuti l’hanno vista e si sono fermati (questa volta benedetti sconosciuti!). Una volta raggiunta le hanno ricordato una cosa che forse non si sentiva dire più da tempo tempo e non credeva più verosimile:

“Mi hanno detto che valevo molto di più di quello che avrei fatto“, ha detto Paige. (Ibidem)

L’hanno convinta a rientrare dal bordo estremo del ponte e sono rimasti con lei fino all’arrivo della polizia. Una cosa semplice ed eroica, lo sguardo da fratelli e da padri su una sorellina, una figlia che non sa più perché sta al mondo e non ricorda più di essere un bene inestimabile per sé e per gli altri, nonostante il male subito. E lei ha capito, ha visto che il bene della sua vita è straordinariamente più grande dell’offesa ignobile che ha subito.

La gratitudine da quel momento diventa il nuovo motore ruggente della giovanissima Paige (ha soltanto 18 anni ora) e il desiderio di salvare tanti altri fratelli sconosciuti. Ha capito che deve ricordare a più persone possibile quella notizia incredibile e così spesso tagliata dalla censura, innanzitutto in noi stessi: tu sei un bene grandissimo, tu vali, sei vivo e questo è bellissimo.

“Sei vivo per un motivo, non dimenticarlo mai” si legge in uno dei tanti promemoria scritti con pennarelli colorati e una grafia tonda e graziosa.

SUICIDE NOTE

Facebook I Paige Hunter

 

Appunti di speranza: promemoria per la vita di tanti disperati

Per questo i bigliettini che scrive, infila in buste di plastica per salvarli dalla pioggia (siamo in Inghilterra!) e fissa con dei cordini alla ringhiera del ponte si chiamano note of hope, appunti di speranza.

Bisogna davvero scriverlo su tutti i post it, le agende e soprattutto i cuori che incontriamo: siamo vivi, abbiamo senso, siamo amati. C’è speranza.

Quando la ragazza si imbatte sui social in un’iniziativa simile decide subito di farla sua. Si mette alla scrivania e scrive per tre giorni centinaia di biglietti; poi si incammina lungo il ponte e ci mette tre ore a legarli tutti.

Fino ad ora ha scritto 240 note, ma ne aggiunge altre ogni mese.

“Volevo solo impedire alle altre persone di provare quella sensazione di solitudine”, ha detto Paige.

“Sono davvero sopraffatta dalla risposta che i miei piccoli messaggi hanno ottenuto, è incredibile. (Ib)


Confessione di una persona che soffre di depressione
Leggi anche:
Foto di sorrisi che nascondono pensieri suicidi e depressione

 

Paige ha promesso di continuare ad appendere gli appunti sul ponte, e ha creato una pagina GoFundMe per raccogliere fondi per la filiale di Sunderland dell’intelligenza mentale. (Ibidem)