Possano le tue parole diventare le mie: “Qualunque cosa Dio vorrà”Santa Gianna Beretta Molla era una pediatra nata nel 1922, decima di 13 figli.
Nel 1942 ha iniziato a studiare Medicina a Milano. Membro della Società di San Vincenzo de’ Paoli, Gianna applicava la sua fede al servizio caritatevole nei confronti di anziani e bisognosi. Si è laureata in Medicina e Chirurgia, e nel 1950 ha aperto uno studio medico specializzato in Pediatria. Era particolarmente incline all’assistenza di madri e bambini. Lavorava con l’Azione Cattolica, movimento di cattolici laici dedicato a vivere e a diffondere l’insegnamento della Chiesa cattolica.
Nel 1955 ha sposato Pietro Molla. “L’amore è il sentimento più bello che il Signore ha posto nell’anima di uomini e donne”, ha scritto. Considerava il matrimonio un dono di Dio e si è dedicata a formare “una famiglia davvero cristiana”. Nei quattro anni successivi, la coppia ha avuto tre figli.
Durante la sua quarta gravidanza, Gianna è stata colta da dolori insopportabili, e i medici hanno scoperto che aveva sviluppato un fibroma all’utero. Le hanno dato tre possibilità: abortire, che avrebbe salvato la sua vita e le avrebbe permesso di avere altri figli ma avrebbe eliminato la vita che portava in grembo; un’isterectomia totale, che avrebbe preservato la sua vita ma avrebbe provocato la morte del bambino che aspettava; la rimozione del solo fibroma, con possibili complicazioni, che avrebbe salvato la vita di entrambi.
Volendo proteggere la vita del figlio, Gianna ha scelto la semplice rimozione del fibroma. Era disposta a offrire la propria vita per salvare quella del bambino, e ha pregato i medici di preferire la vita del piccolo alla sua. La bambina è sopravvissuta all’operazione, anche se si sono susseguite complicazioni durante la gravidanza.
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Qualche giorno prima della nascita della piccola, Gianna ha pregato Dio di evitare qualsiasi sofferenza alla vita che portava in grembo. “Se si dovrà decidere tra me e il bambino, decidete per il bambino, non per me”.
Il 21 aprile 1962 è nata Gianna Emanuela Molla. I medici hanno provato vari trattamenti e procedure per tutelare entrambe le vite, ma una settimana dopo Gianna è morta per peritonite settica.
Gianna Beretta Molla è stata beatificata da Papa Giovanni Paolo II il 24 aprile 1994 e canonizzata il 16 maggio 2004, alla presenza del marito e dei figli.
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Nel 2003, Elisabete Comparini ha sperimentato una lacerazione della placenta quando era alla 16ma settimana di gravidanza. Non c’era più liquido amniotico, e le era stato detto che le possibilità di sopravvivenza della sua bambina erano praticamente nulle. Elisabete ha pregato Gianna Molla, chiedendo la sua intercessione, e alla fine ha dato alla luce una bambina sana.
In tutto il mondo, le madri con gravidanze complicate si rivolgono a Santa Gianna chiedendole di intercedere per loro e per i loro piccoli. È quindi patrona delle madri, dei medici e dei bambini non ancora nati.
Ecco una preghiera da offrirle:
O compassionevole Santa Gianna,
medico e attenta ai poveri, agli anziani,
ai bambini e alle mamme in attesa,
guarda con benevolenza la mia umile preghiera
e intercedi per me presso il nostro Padre Celeste.
Come moglie e madre,
hai imitato l’amore del nostro Salvatore, Gesù Cristo,
al punto da dare la tua vita per salvare
quella della tua bambina non ancora nata.
Ti prego di chiedere allo Spirito Santo di riempirmi di coraggio,
perché le tue parole possano diventare le mie:
“Qualunque cosa Dio vorrà”.
Se è nel progetto d’amore di Dio per me,
prega perché la mia intenzione possa essere esaudita
(esprimere la propria richiesta).
Amen.