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Il sogno di Innocenzo III, ovvero cosa fare quando la Chiesa sta lì lì per crollare

GIOTTO
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Agnès Pinard Legry - pubblicato il 07/09/18
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Conosciuto come uno dei più grandi papi del Medio Evo, Innocenzo III ha operato  lungo tutto il proprio pontificato per una più grande coesione della cristianità. Mentre la Chiesa cattolica attraversava una profonda crisi, Francesco d’Assisi gli apparve in sogno mentre sosteneva la Chiesa del Laterano che stava per crollare.

Siamo alla fine del XII secolo. Mentre l’Europa medievale è in pieno mutamento, Lotario di Segni, il più giovane dei cardinali (all’epoca non aveva che 37 anni) venne eletto Papa e prese il nome di Innocenzo III. Il suo pontificato fu segnato dalla volontà di affermare l’autorità pontificia nella Chiesa. Governò con fermezza gli Stati Pontifici e non esitò a giocare un forte ruolo politico in Europa.



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Nel 1210, mentre la Chiesa cattolica doveva far fronte a numerose critiche, in particolare legate allo sviluppo dell’eresia catara, egli vide in sogno san Francesco d’Assisi nell’atto di sostenere una pericolante basilica di San Giovanni in Laterano. Un sogno che si univa alla particolarissima chiamata ricevuta da Francesco mentre si raccoglieva in preghiera nella cappella di san Damiano. Francesco intese questa frase: «Va’ a riparare la mia Chiesa, che va in rovina». Si trattava meno di riedificare mura che di ricostruire i legami fraterni nella comunità e con i più poveri, con gli afflitti e coi fragili.



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Colpito dal sogno, Innocenzo III convalidò allora verbalmente la prima regola redatta da Francesco, quella che regolava la nascente fraternità dei minori. Malgrado una visione della Chiesa radicalmente differente, Papa Innocenzo III e Francesco si sono sempre rispettati. Questo evento fu immortalato da Giotto in un affresco intitolato “il sogno di Innocenzo III”.


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Su Twitter padre Nadler ne ha condiviso coi follower la bellissima immagine, commentando: «Quando la Chiesa sta lì lì per crollare, lo Spirito Santo invia dei santi per chiamarla alla povertà e all’umiltà, senza le quali non è possibile alcuna conversione. Accogliamoli».

A proposito, Innocenzo III fu pure quello che nel 1215 convocò a Roma il Concilio Lateranense IV, una delle più importanti “assemblee generali” ecclesiastiche del medioevo. Vi furono toccate numerose questioni come le rivendicazioni territoriali dei differenti Paesi, ma anche lo sviluppo degli ordini mendicanti e la condanna dei movimenti ereticali.

[Traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]