Filippo Bataloni, i suoi fratelli e i suoi genitori, al servizio della Provvidenza, continuano ad intrecciare fili, a tendere tranelli amorosi e a fare sciogliere cuori induriti dalla paura e dal dolore. Ecco un’altra lettera di gratitudinedi Anna Mazzitelli
Pubblichiamo una lettera che abbiamo ricevuto a metà luglio, inaspettatamente, dopo un incontro casuale (ma c’è poi davvero qualcosa di casuale, in questa vita?) con dei ragazzi che sono stati a trovare la nostra cara Maestra Tiziana, guarda un po’, nella stessa ora dello stesso giorno dello stesso mese in cui siamo andati a trovarla noi (e non eravamo a Roma, sebbene tutti i presenti abitino a Roma, ma vicino a Sasso Marconi).
Certi incontri, certe coincidenze, svelate anche dopo anni, mi fanno pensare a quanto di femminile ci sia nel cuore di Dio, che organizza, tesse fili, prepara strade e fa incontrare persone, mai senza una ragione precisa.
Allora se pensiamo che dietro a ogni volto in cui incappiamo nel nostro cammino ci sia la Sua mano, il Suo desiderio di farci incontrare, dobbiamo prestare attenzione a chi ci sta a accanto anche solo per pochi istanti, perché può dirci qualcosa di noi, e soprattutto del Suo amore per noi. Santa festa della Trasfigurazione del Signore a tutti. Lo sapete che è una delle mie preferite.
Cara Anna e caro Stefano,
Sono Ada ci siamo conosciuti oggi da Tiziana. Non ho proferito molte parole nel vedervi perché la meraviglia, la Bellezza, ha invaso il mio cuore. Giovanni mi ha ricordato molto Filippo. È da tempo che vorrei parlarvi e vorrei raccontarvi chi è per me Filippo e cosa ha fatto nella mia vita. Lo provo a fare ora con queste righe. Quando ho conosciuto Filippo avevo da poco perso una mia cara zia per morte improvvisa e da poco (qualche minuto di preciso) avevo ricevuto la notizia che un mio cuginetto era riuscito a nascere… un parto un po’ difficile… e il suo nome è proprio Filippo. Da quel giorno Filippo non mi ha abbandonata. È entrato con me nella paura della morte, è entrato con me nel dolore che porta la morte. Un dolore che ti rende ingestibile e incapace di comunicare soprattutto con le persone a cui vuoi più bene. Tiziana ne è testimone!! Filippo me lo ha spiegato con semplicità come solo i bambini sanno fare. Me lo ha spiegato quando sono venuta all’incontro con don Luigi Maria Epicoco dove don Luigi ha proprio parlato del dolore che si ha con la morte.
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In questo anno ho avuto mesi molto difficili ma Filippo mi ha preso per mano soprattutto durante la quaresima. Purtroppo o per Grazia, per un litigio importante dovuto all’incomunicabilità del dolore, io non sono riuscita a confessarmi o meglio, il sacerdote non mi ha permesso di ricevere l’assoluzione e mi ha solo dato una benedizione. Rabbia, rancore, dolore, incapacità, questi erano i sentimenti che dominavano la mia vita e il mio cuore e non riuscivo proprio a venirne fuori. A nascere. A camminare.
Non ho ricevuto per tutta la quaresima il sacramento della confessione e di conseguenza anche la comunione. Dispensata solo alle Palme. Potete immaginare la sofferenza. Il sacerdote mi diceva sempre “ancora no”. Non riuscivo neanche a piangere dal troppo dolore.
Come esce il libro di Filippo lo compro e in un giorno lo termino. Più leggevo e più comprendevo che la più grande disgrazia che mi stava capitando è che stavo guardando la mia vita con gli occhi asciutti. Perché sono asciutti gli occhi di quelli che pensano di controllare tutto, di capire tutto, di avere sempre la risposta a tutto, di essere perfetti in tutto, invece è proprio il dono delle lacrime che a volte ci costringe a guardare la vita in una maniera più profonda e il dolore che ci capita, quello che non ci cerchiamo ma quello che ci fa visita.
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Ecco leggendo il libro ho iniziato a piangere. Il pianto è durato per più giorni. Non era più solo per il libro. Per la vostra meravigliosa storia. Era il dono di Filippo.
Filippo mi ha costretto a piangere. Spesso Tiziana mi ha detto: “Ada a volte le lacrime sono le acque del battesimo che tornano a sgorgare dentro i nostri occhi. Le lacrime ci ricordano che siamo umani, che siamo fragili. Non temere! Sai che amo il tratto del Signore che dal male e dal dolore sa sempre trarre una bellezza sorprendente! Lo ha sempre fatto e lo farà.”
Come potete notare insegnante e alunno legano molto e mi parlano molto. Tiziana spiega e Filippo porta a compimento le sue parole… Filippo ha sciolto un nodo che mi ha portato alla confessione, una confessione che non dimenticherò mai e neanche il sacerdote la dimenticherà!!! Filippo mi ha accompagnata alla comunione il giorno di Pasqua. Filippo, in poche parole, mi ha insegnato, e lo dico con le parole di Don Luigi Maria Epicoco, che “Chi ama piange. Chi ama non ha paura della sofferenza perché la sofferenza è un alfabeto altro per dire l’Amore.”
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Non mi stancherò mai di dirvi Grazie di cuore per il dono di Filippo. Per la vostra semplicità e umiltà. Grazie sempre a Filippo e alle sue filippate come dice Tiziana che penso che continuerà a farmene tante altre come oggi. Ps. Filippo mi ha aiutata a nascere in senso spirituale ma siete proprio sicuri che la sua quarta (se non erro) intenzione di preghiera sia solo “nascita fisica”?!?😊
Grazie ancora di tutto.
Con affetto
Ada