La Madonna del Carmine avrebbe questo “ruolo”. Ma accanto a lei ci sono almeno altre quattro figure celesti
Esiste un santo protettore e patrono delle anime del Purgatorio? A questa domanda rispondono Gianandrea de Antonellis e Marcello Stanzione in “100 domande sul Purgatorio” (Gribaudi).
1) La Madonna del Carmine
Innanzi tutto il Purgatorio è il luogo e lo stato in cui si “purgano” le colpe della vita passata, dove l’anima si purifica per poter accedere degnamente alla gloria del Cielo, in Paradiso.
Ora la patrona di queste anime si può considerare la beata Vergine Maria del Monte Carmelo, detta Madonna del Carmine, venerata come “plenipotenziaria del Purgatorio”, che si festeggia, come è noto il 16 luglio.
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2) L’Arcangelo Michele
Subito dopo viene l’arcangelo Michele, che viene spesso rappresentato in figura di “psico-pompo”, cioè di “trasportatore delle anime”: in queste vesti non brandisce la spada, ma regge una bilancia, con la quale pesa i peccati e i meriti di ogni singola anima.
3) Sant’Odilo
Con San Michele, possiamo annoverare come anche il francese sant’Odilo (962-1048) che, nella sua gioventù, rinunciò ad una grande fortuna per diventare monaco.
Abate di Cluny, fu il grande riformatore ed organizzatore del monachesimo della sua epoca. Aveva un amore del tutto particolare per la Chiesa sofferente. A lui dobbiamo l’introduzione della commemorazione dei fedeli defunti (il 2 novembre).
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5) Santa Brigida
E ancora Santa Brigida, nobile dama svedese, morta nel 1373 a Roma, che scrisse: «Come colui che ha fame è felice di mangiare; colui che ha sete è felice di bere; colui che è nudo di ricevere gli abiti; e colui che è malato d’avere un letto dove poter riposare; così le anime del purgatorio sono felici del bene che si fa per esse in questo mondo e di cui esse partecipano».
5) San Nicola da Tolentino
Nella tradizione popolare è l’agostiniano San Nicola da Tolentino che viene invocato come protettore delle anime purganti.
Sebbene ai suoi tempi non ci fosse l’usanza di celebrare ogni giorno la Messa, egli ottenne il permesso speciale di celebrare tutti i giorni per loro. Tutto ebbe origine da un avvenimento particolare, che accadde quando era giovane sacerdote.
Un’anima del purgatorio si era presentata a lui chiedendo fervidamente: “Sono il tuo confratello morto, Pellegrino da Osimo. Per i miei peccati sarei stato perduto per l’eternità, ma per la misericordia di Dio sono salvo e brucio in questo fuoco, nel quale vivo una purificazione lunga e dolorosa. Ti supplico di celebrare domani la S. Messa per noi affinché possiamo ricevere lenimento dei nostri tormenti”.
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La visione
Ma Nicola non poté promettere al confratello defunto il suo aiuto, perché per tutta la settimana successiva aveva l’obbligo di celebrare tutte le Messe per le intenzioni del monastero. Il confratello Pellegrino però insisteva singhiozzante: “Padre mio, vieni con me e vedrai quanto sia necessario intercedere per noi”.
Nicola si trovò trasferito nel Purgatorio, dove vide una pianura immensa nella quale innumerevoli anime di ogni età e posizione venivano purificate dolorosamente in un mare di fiamme. Egli sentì dire dal suo confratello: “Ecco, sono loro che mi hanno mandato da te. Poiché tu sei ben visto da Dio, abbiamo fiducia che con la S. Messa offerta per noi saremo liberati dalla nostra sofferenza “.
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Il ringraziamento dell’anima purgante
Nicola, profondamente scosso a quel che aveva visto, la mattina dopo si recò dal suo superiore e gli chiese il permesso di celebrare tutta la settimana la Messa per le anime del purgatorio. Egli pregò anche intensamente per queste anime e fece penitenza.
Terminata la settimana il fratello Pellegrino venne di nuovo dal suo benefattore, questa volta circondato da luce. Egli ringraziò Nicola per il suo aiuto prezioso, grazie al quale lui e la maggioranza delle anime che il giovane agostiniano aveva visto nella visione, erano stati liberati dal purgatorio (purgatorio.altervista.org)