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Bestemmiava contro le Sentinelle in Piedi, condannato il “Nazista dell’Illinois”

NAZISTA ILLINOIS BELOTTI
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Unione Cristiani Cattolici Razionali - pubblicato il 15/07/18
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Mentre i suoi “colleghi” picchiavano le Sentinelle in Piedi durante le manifestazioni contro la legge bavaglio sull’omofobia, lui, Giampietro Belotti, si travestiva da nazista dell’Illinois, con tanto di Mein Kampf e cartellone con la scritta: “I nazisti dell’Illinois stanno con le Sentinelle”.

«Sono sempre stato appassionato di feste in maschera e costumi assurdi», ha spiegato Belotti. Certo, ognuno ha gli hobby che meglio soddisfano la propria maturità intellettiva, tuttavia l’esibizione non è servita a nulla: la legge sul reato d’opinione è rimasta sepolta, i picchiatori Lgbt sono stati condannati (sei mesi di reclusione e 10mila euro di multa) e a lui hanno ritirato il porto d’armi. Ha impugnato il decreto del prefetto, ma il Tar gli ha dato torto. Non potrà più usare i suoi 12 fucili: «La vivo come un’ingiustizia, non sono un violento», ha dichiarato.



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La Prefettura, però, la pensa diversamente e ha giustificato l’atto affermando che la «messinscena» di Belotti contro le Sentinelle, ha causato «un pericolo per la sicurezza pubblica», era «intenzionalmente provocatoria nei confronti di manifestanti e diretta a turbare il regolare svolgimento del raduno». L’appassionato di feste in maschera Lgbt, ha scritto ancora il prefetto, vive di «atteggiamenti offensivi e indisponenti» e «comportamenti ripetuti suscettibili di innescare conflitti e tensioni con conseguente allarme sociale». Da qui i «ragionevoli dubbi sul requisito della affidabilità che in una materia delicata come quella delle armi deve sussistere in materia piena e limpida».

Oltre alle armi e alle feste di Carnevale, Giampietro Belotti ha la passione per le bestemmie. Le usa non come manifestazioni di rabbia verso Dio, ma con chiari intenti offensivi verso i credenti. Lo ha fatto nel 2016, appena salito sul palco del Gay Pride di Varese. Dopo trenta secondi se n’è uscito così: «Ho scelto di salire sul palco senza una birra in mano perché ci tengo ad essere un esempio anche per i più piccoli», terminando la frase con una bestemmia e racimolando qualche risata e applauso dai presenti.



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E’ così, nuovamente, intervenne la Prefettura, che lo ha condannato a 103€ di multa per blasfemia. Belotti non la prese affatto bene e rivendicò il suo diritto di offendere. E’ sbagliato bestemmiare? «No, seriamente, fottetevi fra di voi, a sangue»ha replicato«Fino a che non sarete tanto stanchi da non poter blaterare a proposito di ulteriori cazzate. Possibilmente evitando di procreare che se c’è qualcosa che questo pianeta non ha bisogno è il vostro materiale genetico bacato e di scarto». A nulla è valso il supporto legale e logistico dell’UAAR (atei razionalistici), della Rete Lenford(avvocati Lgbt) e della Chiesa Pastafariana (pagliacci d’ogni risma).



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Un breve resoconto che aiuta a rendere l’idea del pacifico mondo Lgbt e del livello dei personaggi che gravitano nell’orbita anti-Family Day. A proposito, pare invece fruttuosa l’iniziativa di Generazione Famiglia – La Manif Italia di presentare numerosi esposti in altrettante prefetture contro l’iscrizione all’anagrafe dei figli di “due padri” o due “madri”. Numerosi procuratori stanno infatti intervenendo per ripristinare la legalità. Con lo stesso metodo, gli avvocati pro-family si stanno attivando con ulteriori esposti per verificare la legittimità di patrocinare e finanziare con fondi pubblici manifestazioni come i Gay Pride che promuovono apertamente l’utero in affitto.

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE