Era il 609 e il pontefice regnante era Bonifacio IVEra il il 609, il 13 di maggio quando, dopo che l’Imperatore bizantino Foca glielo aveva donato, che Papa Bonifacio IV consacrò il Pantheon in Roma, per renderlo una chiesa cristiana.
Il 13 maggio si compì il rito di esorcismo, come raccontano le cronache dell’epoca. Il pontefice era posto di fronte al portone d’ingresso, e recitava le formule sacre per scacciare i demoni che si celavano all’interno del Pantheon. Le loro urla atterrirono la folla e solo Bonifacio IV ebbe la forza necessaria a resistere a quelle visioni demoniache. Quando il rito fu concluso, la Chiesa venne consacrata alla Madonna e prese il titolo di Santa Maria del Martiri (dal libro Viaggio nella Roma cristiana, pagina 30).
Leggi anche:
Qual è il luogo più sacro di Roma?
Frutto del massimo ingegno delle tecniche di architettura romana, il Pantheon è un capolavoro di ingegneria, dove davvero terra e cielo si toccano grazie all’oculo che è posto al suo centro
L’oculo aperto della cupola ha turbato architetti e scrittori. Perché la calotta del Pantheon non è chiusa da una lanterna? Il fascio di luce che penetra da lì sembra una lancia che fende il buio interno. Molti autori l’hanno considerato simbolo di una presenza divina, che affronta le tenebre e giunge in soccorso degli uomini (blog Luce Che Sorge)
L’episodio della consacrazione del Pantheon a Maria è solo uno dei numerosi capitoli di quella che fu la “riconquista” dell’Urbe da parte della cristianità iniziata da San Gregorio Magno (sesto secolo) e conclusa solo nel sedicesimo secolo con Papa Sisto V, la renovatio Urbis.
Leggi anche:
A maggio con le “Madonnelle di Roma”