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“L’Amore era lì per me!”. Dal deserto dell’ateismo al miracolo della conversione a Cristo

BATTESIMO THIANA NEMETH
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Aleteia - Paola Belletti - pubblicato il 08/05/18
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Una storia di vuoto esistenziale e di ricerca spasmodica della verità fino all’incontro “casuale” con Cristo grazie ad un pellegrinaggio a Medjugorie. E l’inizio di una vita nuova, in seno alla ChiesaAbbiamo avuto l’occasione di imbatterci in questa storia di conversione personale, dalla ricerca affannosa della verità nelle filosofie orientali fino all’approdo a Cristo e alla Sua Chiesa; ancora una volta la conversione si mostra per il miracolo più stupefacente che ci sia. Con il permesso della protagonista abbiamo deciso di condividere questa testimonianza con i lettori di Aleteia. Thiana, la protagonista, viene dalla Croazia della ex-Jugoslavia e da un contesto di profondo ateismo. Ma Cristo ha trovato la strada per giungere a lei.

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di Tihana Nemeth

Ho preso coraggio e ho deciso di farvi leggere la mia esperienza di conversione. Spero vi piaccia.

Sono nata in un paese socialista, cresciuta e vissuta in una famiglia profondamente atea. Di Dio, Gesù e Sua Madre non si parlava mai da nessuna parte e, di conseguenza, personalmente non conoscevo la loro esistenza né storica, né spirituale. A scuola ci veniva insegnato soltanto marxismo, di altri pensieri filosofici oppure di educazione religiosa non c’era traccia. La nostra “bibbia” era Il Capitale di Karl Marx. Essendo il marxismo una filosofia che esaltava il materialismo, fin da piccola sentivo un vuoto interiore. Cercavo risposte imitando le azioni proposte dalle pubblicità, ma non funzionava. Ben presto mi resi conto che la verità non stava lì ed iniziai a leggere i libri di vari autori, filosofi e psicologi, già da piccola, cercando la verità. 

Crescendo mi focalizzai sulle filosofie orientali, feci dei viaggi in Oriente, iniziai a far parte di un’organizzazione laica che seguiva i principi e applicava le tecniche di meditazione di buddismo giapponese, ma il vuoto non si colmava, anzi, cresceva un profondo senso di sconforto e di solitudine smisurata. Ma a Gesù non ci pensavo minimamente, non faceva assolutamente parte della mia coscienza e conoscenza.


Suor Emmanuel Maillard di Medjugorje
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Poi, all’età di quarantuno anni, feci casualmente un viaggio a Medjugorje. Accompagnavo una parente nel suo pellegrinaggio. La mia prima reazione era di avversità e rifiuto. Bestemmie e parolacce insieme al desiderio di andar via affollavano la mia mente. Finché il secondo giorno non giunsi in cima del monte Krizevac. Ancora prima che arrivassi in cima (non dimenticherò mai il mio non desiderio di salire, ma c’era qualcosa di inspiegabile che mi trascinava verso la cima) venni avvolta da un Amore che non arrivava dalle persone intorno a me. Aveva una dimensione immensa, soprannaturale. Con mia sorpresa iniziai a piangere. Arrivata in cima (in lacrime) questo Amore si amplificò ancor di più e sentivo che era lì per me, che mi stava aspettando. Piangendo in modo inarrestabile divenni cosciente che questo era Gesù che mi consolava, mi perdonava, riempiva il profondo vuoto dentro di me (malgrado non sapessi assolutamente niente di Lui).



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Dopo ore di pianto mi asciugai le lacrime e mi alzai. Non c’era più la vecchia Tihana, la solitudine era scomparsa, la spasmodica ricerca era finita. Avevo finalmente trovato la Verità tanto agognata. Decisi di scendere. La carcassa della vecchia Tihana era rimasta in cima al monte e la nuova Tihana stava scendendo. La vita mi apparve nuova, piena di amore e così anch’io. Ero straordinariamente felice (ma questa parola non descrive fedelmente il mio stato!), non ero più sola, adesso sapevo che Gesù era con me e (fortunatamente!) c’è sempre stato. Ero io che ero cieca e sorda, ma Lui ha saputo con leggerezza e grazia togliermi le bende e abbattere le barriere che avevo indossato e costruito.



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Dopo due giorni tornai in Italia e subito andai dal parroco a chiedere il sacramento del Battesimo. Dopo iniziale stupore da parte del parroco, venni assegnata ad una catechista e percorsi due anni a conoscere il Vangelo di Marco. Davanti a me si aprì una visione nuova, uno sguardo completamente diverso sul mondo, che era sguardo di Gesù. E la mia sete aumentò! Venni battezzata alla notte di Pasqua . E così cominciai a vivere la vita con umiltà, semplicità ed amore…