La corrispondenza segreta tra i due sacerdoti: il sacerdote poeta invitava a non scoraggiarsi al vescovo di Molfetta, censurato per le sue posizioni dure contro la Guerra del Golfo
La corrispondenza segreta tra Padre David Turoldo e Don Tonino Bello. Il vescovo di Molfetta apriva il suo cuore con l’amico sacerdote-poeta per confessare le sue difficoltà ad essere presente a Tricase, dove Turoldo era in visita.
Don Tonino, infatti, era stato richiamato dai suoi Superiori per i suoi duri sermoni contro i fautori della Guerra del Golfo. Siamo nell’ottobre 1987. Giancarlo Piccinni in “Don Tonino sentiero di Dio” (edizioni San Paolo) riporta il carteggio originale.
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La poesia di Turoldo
Da Molfetta, Don Tonino scriveva a Padre David: «La gioia di saperti onorato dalla mia Tricase pareggia e sopravanza l’amarezza di non poter essere presente alla festa che gli amici ti faranno. Trasformerò in preghiera il mio disappunto, così come tu trasformi in poesia l’affanno delle cose e l’asprezza del quotidiano».
L’amore per Dio
Quando era giovane, grazie alla poesia di Padre David, Don Tonino ha compreso che «si può amare Dio con cuore di carne: non con vaporosi sospiri di angeli, ma con accenti intrisi di terra, infocati di passione, vibranti di gaudio, di dolore, di morte».
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La carne dei crocifissi
«Ma grazie, soprattutto – proseguiva il vescovo di Molfetta – perché, ora che imperversa nella mia vita lo spasimo della maturità, la tua poesia mi fa capire che si può amare la carne con cuore di Dio: la carne della storia, anzi della cronaca bianca e nera, la carne dei poveri e dei crocifissi».
Infine, un abbraccio di Don Tonino, «col sentimento del debitore che sa di doverti tanto, ma che non può restituirti nulla, se non un’amicizia senza limiti».
I “silenzi” forzati di Don Tonino
Padre David gli rispondeva poco dopo: «Mi dicono che sei stato richiamato per le tue scelte, per i tuoi interventi: che non è bene parlare troppo contro le armi; che non è bene intervenire contro la tragicommedia del Golfo, eccetera».
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“Intervieni sempre di più”
Ebbene, sentenzia Turoldo, «non solo ti sono vicino, ma oso perfino darti un consiglio: a maggior ragione intervieni, intervieni sempre di più; e insieme di’ che sei stato richiamato, dillo pubblicamente; perché di questo hanno paura. Sono anche vili, come sappiamo».
Padre David esortava Don Tonino a non restare in silenzio: «Se non intervieni, e non dici pubblicamente come stanno le cose, ti andrà sempre peggio. E loro diventeranno sempre più arroganti. Appunto perché sono vili: cioè, forti coi deboli e deboli coi forti».
“Non scoraggiarti..”
Infine un’altra sollecitazione accorata: «Per amore dei poveri e della verità; e cioè per amore della Chiesa e della pace, non scoraggiarti, caro fratello vescovo! Tanto più che di vescovi – chiosa Padre David – in cui confidare ce ne sono così pochi».
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