La battaglia per accettarsi non va combattuta a porte chiuse, abbiamo bisogno di guardare fuori da noi per poterci guardare dentro e per poterci amareAccettarsi, amarsi è la cosa più difficile al mondo. Gli altri si perdonano, ma sé stessi quasi mai. Siamo i giudici più rigidi ed irremovibili con noi stessi. E questo non ci permette di crescere. Siamo giudici e pure carcerieri del nostro io, quell’io che non corrisponde alle nostre aspettative. Inutile negarlo. Non ci lasciamo vivere.
E siamo tristi, stanchi, sempre in gara per raggiungere la nostra idea di noi. Come a dire: quando raggiungerò quella me che voglio, che ho in mente io, sarò a posto. Non avrò più bisogno di nessuno. Mi sarò fatta da sola. E corriamo, ci affanniamo, sudiamo, tentiamo eppure mai corrispondiamo a quelle aspettative. Mai. Basta guardarsi allo specchio con quel briciolo di onestà sepolta sotto alle nostre idee.
Non ce la facciamo ad essere all’altezza delle nostre aspettative. Tentiamo e ci sforziamo ma tutti gli sforzi si annullano al primo errore/ricaduta/sbaglio che commettiamo secondo l’idea che abbiamo di noi stessi. Forse che l’io, l’essere, per essere davvero libero da sé stesso, dalle proprie prigioni, gabbie, elucubrazioni mentali, abbia solo bisogno che qualcuno fuori da sé lo ami? Forse che l’amore che riceviamo sia l’unico modo per non incastrarci? Forse che abbiamo bisogno di guardare fuori da noi per poterci guardare dentro in modo più vero e per poterci amare?
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Non siamo invincibili, non siamo superuomini, non siamo forti, non siamo bravi, non siamo capaci. Siamo fragili, meschini, timorosi. Siamo quel che siamo, cioè esseri umani. Ognuno davanti a sé è quel che è, siamo il vizio più assurdo e l’ideale più sublime (cit. Renato Zero La vita è un dono), la battaglia è dentro di noi ogni giorno, ogni istante della nostra vita. La battaglia tra quel che siamo e quel che vorremmo essere. Solo un Amore gratuito, infinito, eterno può spazzare via tutto ciò che accumuliamo nel nostro cuore. Solo quell’Amore può liberarci da maschere e gabbie che ci costruiamo.
E quell’Amore passa, arriva a noi attraverso la carne delle persone che ci amano, delle persone che incontriamo, persino degli sconosciuti a volte. E la maggior parte delle volte arriva a noi attraverso gesti, attenzioni, parole e silenzi. E permette di spostare lo sguardo dal nostro io all’altra persona che ci troviamo di fronte. Senza ciò che accade fuori da noi, non potremmo accorgerci di ciò che accade dentro di noi. L’ Amore è la benzina del nostro lavoro interiore. Scegliere di lasciarsi amare (esattamente così come siamo) per potersi amare. Forse è questo il segreto. O forse no.