Solidarietà, pace ed ecologia: leggendo Bergoglio sembra di riaprire gli scritti del parroco di Alessano!
Papa Francesco sarà in visita pastorale in Puglia. Venerdì 20 aprile si recherà in visita pastorale ad Alessano (Lecce), nella diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, e a Molfetta (Bari) nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi: i luoghi dove ha vissuto monsignor Tonino Bello. Occasione della visita è il 25esimo anniversario della morte del sacerdote (Avvenire, 2 febbraio).
Papa Francesco è un estimatore di Don Tonino: non a caso hanno diversi punti in comune sui temi sociali. Giancarlo Piccinni in “Don Tonino sentiero di Dio” (edizioni San Paolo) rilancia un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno (gennaio 2015) in cui si evidenzia questa condivisione di intenti.
Sin dal primo giorno del suo Pontificato, Francesco quotidianamente ci ricorda che della pace abbiamo bisogno come il pane, e cari anche all’amato don Tonino, che per la pace si è fatto martire.
Una sola voce
Il grido dei due pastori, Don Tonino e Papa Francesco, è all’unisono: al punto tale che il lettore più attento farà fatica a individuare la paternità della fonte, se si citano i testi riguardanti il tema della pace o dell’ecologia, dei poveri e della loro dignità, dei diritti fondamentali per l’uomo come casa, terra e lavoro, delle pietre di scarto e della cultura dello scarto.
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Le parole sulla solidarietà
In occasione della Giornata Mondiale della Pace 2015, Papa Francesco preparò un testo che ricalcava temi ed espressioni care a Don Tonino. Ecco cosa Francesco affermava sulla solidarietà:
“È un modo di fare la storia […], è pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita di tutti sull’appropriazione di beni da parte di alcuni. È anche lottare contro le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, la terra e la casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi. È far fronte agli effetti distruttivi dell’impero del denaro”.
Non sono gli stessi concetti su cui si è sempre battuto, quotidianamente, il sacerdote beato?
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Le parole sulla pace
Oppure pensiamo alla pace. Papa Francesco sempre più simile a Don Tonino:
“Il desiderio della pace non potrà mai essere esaudito dal possesso degli armamenti nucleari e di altre armi di distruzione di massa. La pace deve essere costruita sulla giustizia, lo sviluppo socioeconomico, il rispetto dei diritti fondamentali, la partecipazione di tutti alla vita pubblica […]. Stiamo vivendo una terza guerra mondiale, ma a pezzi. Ci sono sistemi economici che per poter sopravvivere devono fare la guerra. Allora si fabbricano e si vendono le armi e così i bilanci delle economie che sacrificano l’uomo ai piedi dell’idolo del denaro ovviamente vengono sanati”.
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Le parole sull’ecologia
E ancora l’ecologia. Se il parroco di Alessano aveva fatto della battaglia sulla tutela del creato uno dei suoi cavalli di battaglia, in Laudato Sii Papa Francesco non ha fatto altro che coglierne l’essenza, per rilanciarlo nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace:
“Il creato non è una proprietà di cui possiamo disporre a nostro piacere, non ci è stato dato in eredità dai padri ma in prestito dai nostri figli! Un sistema economico incentrato sul dio denaro ha bisogno di saccheggiare la natura, saccheggiare la natura per sostenere il ritmo frenetico di consumo che gli è proprio. Il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità, la deforestazione stanno già mostrando i loro effetti devastanti nelle grandi catastrofi a cui assistiamo”.
Sono anche questi i motivi che da più tempo ci fanno sostenere che don Tonino non ha avuto la fortuna di vivere l’esperienza di papa Francesco, ma le sue parole, la sua testimonianza, la sua profezia l’hanno prevista, quasi invocata, al punto che oggi con stupore possiamo affermare che quel che tutti ritenevamo impossibile si è rivelato possibile.