Dopo la consacrazione, il sacerdote menziona spesso il nome di queste donneQuando un sacerdote sceglie la Preghiera Eucaristica I (nota anche come “Canone romano”), ha la possibilità di recitare il nome di una breve lista di santi prima e dopo aver pronunciato le parole sacre di consacrazione. È una lista antica, che nel corso dei secoli è cambiata ben poco.
La prima ricorda la Beata Vergine Maria, San Giuseppe, i 12 apostoli e 12 altri santi della Chiesa delle origini. Dopo la consacrazione, il presbitero reciterà un’altra lista di 15 santi, tra i quali 7 donne.
Chi sono queste donne che la Chiesa ha scelto di menzionare nella Messa, spesso chiamata “fonte e culmine della vita cristiana”?
Santa Felicita – Giovane schiava incinta del II secolo, venne perseguitata dai Romani per la sua fede cristiana e condannata a morte con Santa Perpetua nell’anfiteatro in occasione dei giochi pubblici.
Santa Perpetua – Perpetua era una nobile di Cartagine, e venne gettata nella stessa prigione di Felicita per essersi rifiutata di rinnegare la sua fede cristiana. Raccontò la sua esperienza in un diario fino al giorno della sua morte. Il suo resoconto è stato molto popolare per vari secoli.
Sant’Agata – Giovane che scelse Gesù come suo sposo in tenera età, Agata venne accusata di essere cristiana nel III secolo e gettata in prigione. Sopravvisse a vari cicli di tortura, finendo poi per soccombere. Era molto venerata nella Chiesa delle origini, e si ritiene che la sua intercessione abbia protetto la città di Catania dall’eruzione dell’Etna.
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Santa Lucia – Nata nel III secolo, dedicò fin da molto giovane la sua verginità a Cristo, ma sua madre non lo sapeva e organizzò il suo matrimonio. Lucia rifiutò per via del suo voto privato, e l’uomo con cui avrebbe dovuto sposarsi l’accusò di essere cristiana. Questo portò a un martirio orribile, in cui prima che venisse uccisa le vennero strappati gli occhi. La devozione nei suoi confronti si diffuse rapidamente in tutta Europa, soprattutto in Scandinavia.
Sant’Agnese – Agnese nacque nel IV secolo a Roma in una famiglia agiata. Anche lei si dedicò a Dio e rifiutò di sposarsi. A 12 anni venne condannata a morte per questo rifiuto e per il fatto di essere cristiana. Il suo nome significa “agnello”, e ogni anno nel giorno della sua festa una coppia di agnelli viene benedetta dal Papa e la loro lana tosata il Giovedì Santo per confezionare il pallio dei nuovi arcivescovi metropoliti.
Santa Cecilia – Come nel caso di Agnese, Lucia e Agata, Cecilia era una ragazza nobile del II secolo che dedicò la sua verginità a Dio. Venne costretta a sposarsi, ma fu protetta da un angelo custode, che l’aiutò a preservare la sua purezza. Alla fine venne condannata a morte per la sua fede cristiana. È nota come patrona della musica per le sue capacità in questo campo. Si dice anche che sentisse spesso melodie dal Cielo.
Sant’Anastasia – Vedova romana del IV secolo, dopo la morte del marito si dedicò agli atti di carità e alla pratica della sua fede cristiana. Durante la persecuzione di Diocleziano venne uccisa per le sue convinzioni. La sua festa venne originariamente fissata il 25 dicembre, ed era abitudine commemorarla ogni Natale.
[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]