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A San Valentino cerchiamo di amare come Charlie Brown

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Lucandrea Massaro - pubblicato il 14/02/18
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Quante volte il timido Charlie Brown ha atteso con trepidazione la sua “valentina“? Oggi che è il cosiddetto “Giorno degli innamorati” ci sono uomini e donne di ogni età che sperimentano la solitudine, ciascuno a modo suo, ciascuno con le risorse che ha, ma tutti (single e non) possiamo imparare da qualcosa da lui. Il giorno degli innamorati, per ogni Charlie Brown in giro per il mondo, è l’attesa, forse eterna, di quel bigliettino poetico scritto a mano. «Nessuna “valentina” lì dentro?» chiede Charlie Brown rivolgendosi alla cassetta delle lettere che, vuota, riecheggia la sua frase. «Niente fa eco come una cassetta postale vuota», conclude il nostro eroe. Davanti all’ennesima delusione il suo creatore – il bravissimo Charles Schulz – gli mette in bocca una frase tanto amara quanto reale: «Quando non ricevi mai lettere d’amore devi far finta che qualsiasi cosa sia una lettera d’amore».



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Ma come va vissuto San Valentino oggi? Cristianamente a mio parere non è facile da dire. Tutti i giorni si dovrebbe onorare e prendersi cura della persona che si ha accanto, rendendo grazia del semplice fatto che ci sia, inoltre – ammettiamolo – la Chiesa non ha mai consacrato la giornata odierna come festività liturgica, è una roba tutta “laica” anche se porta il nome di un santo, e dunque non abbiamo consigli da dare in tal senso.

Il senso dell’amore sta più nel desiderio che nel possesso, come molti filosofi hanno ben visto (di solito condannando il desiderio amoroso). Ma in una società in cui si fatica a cogliere il senso delle relazioni umane e affettive, la festa degli innamorati rischia di apparire fuori tempo e surreale. Il problema è generale: la festa nella società contemporanea ha perso sia l’aura sacra che il senso laico. […] Se il fulcro di ogni festa contemporanea viene eroso e svuotato di senso, in una società che venera il sesso – eventualmente prezzolato – l’amore non è un valore capace di arginare la mercificazione nichilista. Sembra che Nietzsche avesse ragione: nel suo tramontare, la società occidentale non conserva intatto alcun valore e non sa (per ora?) crearne di nuovi e autentici (Vogue, 2011).



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Il cristiano ha la forza di inculturare qualunque evento con la presenza di Gesù Cristo, sia chiaro, ma occhio a non cadere in un facile consumismo. Se volete portarla a cena fuori va bene, se volete viziarla un po’ va benissimo, ma ricordatevi di farlo anche il 15 febbraio, e poi il 16 e via così. Cercate di essere anche voi quel tenero bambino di Charlie Brown che anela al bacio o anche solo alla considerazione della “bambina con i capelli rossi”, restate così e (cercando di evitare la mitizzazione, che è l’altro grande problema nei rapporti di coppia…) vivrete quell’amore e quella relazione con un tocco di tenerezza in più. Io non ce lo vedo Charlie Brown trattar male la sua bella, o peggio ignorarla. Approfittiamo della giornata di oggi per essere un po’ cavalieri, un po’ fanciulli, ma soprattutto sufficientemente cristiani da amare riconoscendo nell’altra, l’Altro…