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La vita del vero cristiano assomiglia a lavarsi i denti

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MIENMIUAIF - MIA MOGLIE ED IO - pubblicato il 29/12/17
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La riflessione di un dentista che trae insegnamenti edificanti da molari, incisivi e denti del giudiziodi Giovanni Biolo

Era una pausa pranzo accecata dal sole di luglio quando Giuseppe (il Mi dei #Mienmiuaif) mi disse: “Prima o poi dovrai scrivere anche tu qualcosa nel blog”. Io pensai all’istante: “Ecco, è il momento tanto atteso… farò il Rap!”. 
Invece Giuseppe: “No, tu parlerai della cosa che riesci a fare meglio… i denti!”. Ebbene sì, sono un dentista… un dentista trascendentale (come recita il ritornello di “Canzone per mollare un radical chic”), che cerca, spesso e volentieri fallendo, di vedere il quid divino dietro le piccole cose quotidiane, anche dietro (o dentro) i denti!



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Negli ultimi anni va di moda una scienza dentale olistica (io però non la pratico) che vede i denti legati agli equilibri energetici del corpo e del mondo: la “dentosofia”. Se esiste quindi la “dento-sofia”, mi sono detto che può anche esistere la “dento-teologia”! Quali insegnamenti morali e analogie si nascondono dietro ai nostri cari denti (“cari” nel senso economico del termine)?.

L’incisivo è appunto centrale perché è al centro del sorriso, il primo dente che si vede, quello che tutti controllano allo specchio e puliscono al meglio (magari tralasciando gli altri). Per cui ecco la prima indicazione: dobbiamo lavare bene tutti i denti, non solo quelli che si vedono. Dobbiamo quindi essere coerenti.

Essere coerenti, per noi cattolici, o sedicenti tali (io mi credo molto sedicente e poco seducente, o forse è il contrario non ricordo bene), significa predicare meno e provare a razzolare il meglio possibile, perché la gente “ascolta più volentieri i testimoni che i maestri”. Abbiamo bisogno di coerenza. Vi darebbe fiducia un dentista con i denti sporchi?

Che per essere coerenti non possiamo stare con Dio solo la domenica, lo sappiamo a memoria. Quello che è difficile è ricordarsi di Lui tutti i giorni, avere cioè “unità di vita”.



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– Guardi dottore che io dico le preghiere come lavo i denti, mattina e sera
– Va bene, signora, molto bene, ma lei sa che lavare i denti è già orazione?

Tranquilli, la frase è provocatoria (o forse no?), ma il rischio di vivere una doppia vita è sempre presente: da una parte la vita interiore, di relazione con Dio, separata dall’altra vita, quella di famiglia, di lavoro e di amicizie. Come dire che Dio sta solo nella preghiera e nelle chiese, il resto è serie B.

Spiritualizzare le cose materiali e materializzare le cose spirituali, questo è il segreto, mettendoci sempre Amore (come il fluoro, che ormai lo mettono dappertutto).
E quindi il lavoro, lo studio e lo stare con gli altri diventano preghiera e la preghiera dà ancora più senso al lavoro, allo studio e alle amicizie.

È in questa santificazione di anima e corpo che capiamo perché raccogliere uno spillo da terra con amore può salvare un’anima (penso sia stata una santa francese poco famosa a dirlo).

Spero che il moLare della storia sia chiaro: lavatevi tutti i denti dopo mangiato, anche quelli in fondo, e facendolo offritelo per la salvezza del vostro dentista di fiducia.

 

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