Crystal, un’alunna di Edinburg nel sud del Texas, ha commosso la sua maestra con queste parole. Dai social è partita una gara di solidarietàÈ tempo di letterine! C’è chi scrive a Gesù Bambino, chi a Babbo Natale. Le case sono già invase da foglietti pieni di richieste appese all’albero, liste buffe arrotolate con un nastro, pensieri pieni di cancellature, ditate, e quelli scritti dalle bambine ornati con glitter e fiocchetti.
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Quando penso alle lettere di Natale mi viene in mente sempre quella del mio fratello minore Adriano che da piccolino scrisse: “Vorrei un cane dalmata di cui giocare”, una frase storica per la nostra famiglia. Mia madre ogni anno la tira fuori e noi puntualmente la leggiamo e ridiamo. Piccole tradizioni natalizie. Come quella di rivedere i lavoretti dell’asilo, almeno i pochi superstiti, scampati ancora una volta al rastrellamento delle pulizie.
La lettera di Crystal
Ieri ho letto sul sito del Corriere della Sera la lettera che Crystal Pacheco, una bambina di 7 anni di Edinburg, nel sud del Texas, ha scritto a scuola. La maestra Ruth Espiricueta, commossa dal suo contenuto, ha deciso di postarla sui social.
«Per Natale vorrei qualcosa da mangiare e una coperta»
Crystal che frequenta la prima elementare alla Monte Cristo Elementary School ha poi spiegato alla maestra:
«Vorrei una palla, non una bambola, così io e mio fratello possiamo giocare insieme. E un uovo, da mangiare, e una coperta». (Corriere.it)
Possiamo facilmente immaginare cosa abbia provato quest’insegnante di fronte alla richiesta della piccola. Non un castello per le bambole, né un videogioco e neppure un paio di pattini, ma una palla per giocare con il fratello, una coperta per il freddo e un uovo da mangiare. L’essenziale, il necessario, che dovrebbe essere garantito ad ogni bambino. La maestra infatti racconta:
«Avevo il cuore a pezzi. Nessuno dovrebbe avere fame o freddo nelle sere d’inverno. E non mi aspettavo che questa bambina sempre sorridente stesse passando un momento così difficile». (Corriere.it)
Gara di solidarietà
La letterina ha suscitato immediatamente una gara di solidarietà: dopo la condivisione sui social sono arrivate a scuola 20 coperte da parte di Nashley Garcia, convinta che l’autore dello scritto fosse un bambino per via della richiesta del pallone (Vanity Fair).
Tanti doni e offerte sono stati mandati da benefattori che hanno preso a cuore i semplici desideri di Crystal. Le donazioni copriranno le esigenze degli studenti della scuola, e probabilmente riusciranno ad aiutare anche altre famiglie bisognose. Infatti la preside ha lanciato una sottoscrizione con l’obiettivo di far arrivare 724 coperte, una per ciascun alunno dell’istituto, e pensate che in poco tempo si è arrivati a 616.
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In Texas un bambino su cinque vive in condizioni di povertà
C’è speranza per le famiglie e i per i ragazzi di Edinburg! Una città che conta 87 mila abitanti e dove quasi il 34% della popolazione è povero. In Texas, secondo i dati del 2016, un bambino su cinque, il 22,4%, vive in condizioni di povertà (Corriere.it). Una condizione critica molto diffusa al confine con il Messico: cinque contee nel sud del Texas (Hidalgo, Willacy, Zapata, Starr e Cameron) hanno i più alti tassi di povertà nello stato (Vanity Fair).
La sincerità di Crystal, la sua lettera a Babbo Natale dove chiede il necessario, è una sveglia potente dal torpore del benessere in cui viviamo, che spesso ci fa dimenticare degli altri.
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