Gli U2 ospiti di Fazio spiegano perché hanno tanto rispetto per FrancescoNella puntata di ieri (10 dicembre) di Che Tempo che Fa, Fabio Fazio ha ospitato Bono Vox e The Edge, gli U2, che hanno cantato e risposto a qualche domanda del conduttore di Rai Uno.
Fin dall’esordio le domande hanno – seppur lateralmente – riguardato il Vaticano. Fazio infatti ha chiesto bonariamente a Bono cosa abbia provato nel sapere che The Edge aveva cantato nella Cappella Sistina e lui invece no, ha commentato ironicamente: “Bhe sai, io non sono poi così tanto sicuro che sia stata la scelta più giusta…“, The Edge d’altro canto ha spiegato il suo stupore in questa richiesta:
“E’ stato bellissimo e anche un grandissimo onore per me. La cosa bella è che non è successo per via della mia musica, ma per quello che faccio a livello di ricerca medica: attraverso questi meravigliosi dottori con cui lavoro sono riuscito ad arrivare alla Conferenza in Vaticano dove ho scoperto che mi avrebbero chiesto di suonare, allora mi sono detto: ma certo, perché no, sarei ben felice, dove devo suonare?. Una volta scoperto che avrebbe suonato proprio nella Cappella Sistina ha pensato: Ero sotto shock, era incredibile: il suono, l’acustica in questa bellissima Cappella va avanti, ha un’eco davvero incredibile”.
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Ma sono le parole di Bono che lasciano stupefatti e molto colpiti quando spiega perché loro rispettano così tanto Papa Francesco e il motivo del loro impegno sociale (da anni sono impegnati in molti progetti di solidarietà in giro per il mondo):
“Il Vicario di San Pietro è davvero un servo, un servo di tutti. Tutti si chiedono dove sia Dio, dov’è questo Dio? Può essere dappertutto, in molti luoghi: qui, magari in qualche palazzo… quando noi siamo confusi su dove viva Dio, il Papa dice: andate a trovare i poveri, perché Dio si trova dove ci sono i poveri. Il Papa capisce perfettamente e in profondità questa affermazione, ecco perché noi lo rispettiamo”.
Anche il disco che hanno presentato: Songs of Experience, è un album centrato sulla famiglia a partire dalla copertina ma non solo:
“I pezzi di Songs of Experience occupano un posto davvero speciale per noi. Durante la scrittura dei testi ci ha aiutato molto pensare alla nostra famiglia, all’amicizia e al rapporto con il pubblico. Queste canzoni sono lettere…lettere d’amore in un certo senso, una delle quali diretta all’America che in questo momento sta attraversando un momento difficile, è proprio indirizzata all’anima americana. Come paroliere volevo scrivere ciò che provavo esattamente e che sentivo, in modo particolare per la mia famiglia e la mia meravigliosa moglie che ho iniziato a frequentare nella stessa settimana in cui abbiamo deciso di fondare gli U2: è stata una settimana pazzesca”.