Il cardinal Giuseppe Betori, ci svela Firenze, con gli occhi del suo pastoreSiamo a Firenze, una delle più belle città d’arte del mondo. Qui, ormai da 10 anni, il Cardinale Giuseppe Betori, ha la responsabilità dell’arcidiocesi e soprattutto della guida spirituale delle sue anime. Aleteia lo ha incontrato, per capirne di più.
Eminenza, che cosa ha imparato da Firenze e dai fiorentini?
Direi soprattutto che qui vive una grande storia di approfondimento della fede e di vita di fede, soprattutto quello che mi ha colpito è la grande fioritura di carità e di solidarietà che questa chiesa ha sempre saputo esprimere.
Quali sono i momenti più belli come arcivescovo di Firenze?
Senz’altro la visita del Santo Padre alla nostra città, sia per quanto riguarda il convegno ecclesiale nazionale di due anni fa, e pochi mesi fa la sua visita a Barbiana alla tomba di don Milani. Quindi, questa vicinanza del Papa a Firenze, mi ha molto colpito, mi ha incoraggiato.
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Il prossimo Sinodo dei Vescovi affronterà la questione della fede e dei giovani. Molti giovani oggi sembrano indifferenti alla fede. Cosa direbbe oggi ad un giovane che si chiede se vale la pena oggi essere cristiano?
Nel cristianesimo il giovane trova una risposta a quelle che sono le attese più profonde del cuore: prima deve risvegliare il suo cuore a porre le domande più profonde, oltre la superficialità che caratterizza la cultura oggi e di cui rischiamo di diventare anche noi vittime. Riscoprire quindi le domande più profonde e scoprire che le risposte del Vangelo e di Gesù sono quelle più giuste.
Il Sinodo affronterà in particolare il discernimento vocazionale. Cosa consiglierebbe lei a un giovane che non sa ancora decidere nella vita?
Scegliere è necessario. O scelgono gli altri per te o scegli tu stesso. Quindi è bene che tu debba comprendere quello che è il senso del tuo cammino e così poter trovare dentro a questo cammino una tua strada e la tua particolare vocazione.
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Firenze è la città dell’arte. Quest’arte è nata e fecondata dalla fede cristiana. Come far sperimentare ai milioni di turisti questi ricchezza?
Spesso l’accostamento all’arte è alle forme dell’arte, quindi non nei suoi contenuti e questo ha limitato molto la comprensione della storia dell’arte nei secoli e deve essere corretto da una educazione maggiore non solo alle forme ma anche ai contenuti dell’arte e lì si scoprirà che senza i contenuti di fede, molta dell’arte che noi ammiriamo diventa incomprensibile.
Fate qualcosa, come Chiesa di Firenze, perché l’arte diventi uno strumento di scoperta di Dio?
Noi abbiamo creato un ufficio per la catechesi attraverso l’arte per proporre un messaggio di fede agli altri.
Un suo sogno per Firenze?
Che continui ad essere se stessa!